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Cor 23 febbraio 2008
Parco di Porto Conte: avvio promettente per il ciclo di seminari
Emmanuele Farris, biologo e botanico dell’Università degli Studi Sassariha tenuto il primo dei quindici seminari che fino al prossimo giugno verranno organizzati nella sede del parco a Tramariglio
Parco di Porto Conte: avvio promettente per il ciclo di seminari

ALGHERO - Limonium nymphaeum, Brassica insularis, Astragalus terraccianoi, Centaurea horrida, sono solo alcune delle specie vegetali endemiche del complesso costiero a falesia che dominano parte degli oltre sessanta km di costa che delimitano sul versante a mare il Parco Regionale di Porto Conte. Specie che in molti probabilmente non conoscono a fondo, ma che rappresentano insieme ai loro habitat e alle comunità vegetali che formano il prezioso tesoro da tutelare nell’area protetta di Porto Conte. Di questo e del potenziale vegetale degli oltre cinquemila ettari che costituiscono l’area parco, ha parlato in una interessante relazione, ricca di contributi scientifici e di spunti di riflessione, il dott. Emmanuele Farris, biologo e botanico dell’Università degli Studi Sassari. Lo studioso ha intrattenuto il folto pubblico composto da professionisti, liberi cittadini e studenti delle scuole e universitari per quasi due ore in occasione del seminario dal titolo “Gli ambienti costieri a falesia e sabbiosi nel parco regionale di Porto Conte: ipotesi di percorsi di fruibilità in sicurezza”. Si tratta del primo dei quindici seminari che fino al prossimo giugno verranno organizzati nella sede del parco a Tramariglio. Appuntamenti di approfondimento ma soprattutto di divulgazione scientifica e di fertilizzazione del territorio che verteranno sugli aspetti peculiari che hanno determinato l’istituzione del parco regionale di porto conte. «La conservazione della natura è il principale obiettivo di un Parco -ha evidenziato Farris- al quale se ne legano altri decisamente importanti come quelli economico-sociali, escursionistici, turistici, didattici. Per conservare e tutelare occorre però conoscere. E ad una sempre migliore conoscenza corrisponde una gestione dell’ambiente più efficace e rispettosa». Il territorio del Parco Regionale di Porto Conte è stato oggetto per lungo tempo di indagini e ricerche scientifiche di notevole valore che devono oggi, secondo Farris costituire la base di partenza per ulteriori approfondimenti mirati a realizzare percorsi di fruibilità consapevoli del valore naturalistico di ogni habitat vegetale. Nelle falesie rocciose ad esempio esistono comunità vegetali uniche composte da specie che hanno perfezionato strategie morfologiche e metaboliche atte alla sopportazione di condizioni climatiche stressanti e data la vicinanza al mare concentrazioni di salinità sostenute. Molte di queste sono piccole e vulnerabili al calpestio, ragion per cui occorre tener presente tali aspetti nell’ottica di una fruizione o creazione di sentieri e/o percorsi. Al termine della relazione o dopo un breve dibattito si è svolta una piccola escursione sul belvedere di Capo Caccia dove il dott. Farris ha illustrato dal vivo alcune specie vegetali che sono tipiche degli ambienti costieri a falesia.

Nella foto un momento del seminario



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