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Cor 28 ottobre 2021
Ddl Zan affossato: Porto Torres si ribella
Sindaco e vicesindaco contestano la scelta del Senato e parlano di pessima figura della classe politica italiana. "Mi vergono" dice il primo cittadino di Porto Torres, Massimo Mura
<i>Ddl Zan</i> affossato: Porto Torres si ribella

PORTO TORRES - «Ieri la classe politica italiana ha fatto una pessima figura. Sono l'amministratore di un piccolo, periferico, comune ma provo anche io vergogna per le modalità con cui è stato affossato il Ddl Zan. Ci sono temi su cui non possono esistere divisioni ideologiche o partitiche: la tutela della dignità e delle libertà degli esseri umani è superiore a qualsiasi piccolo interesse politico o elettorale. Qualcuno sostiene che il DDL Zan fosse un provvedimento "bandiera" e che ci siano cose più importanti da affrontare. Credo che, in tempi duri e divisivi come questi, si debba ripartire proprio dalle "bandiere", cioè da quei provvedimenti che hanno un forte significato simbolico, oltre che un riflesso concreto non indifferente: garantire e proteggere i diritti di milioni di persone. L'alternativa, ad esempio, è sposare la dottrina politica di chi governa in Texas e che nega l'identità di genere, con risultati aberranti».

«Trovo incredibile che la maggioranza dei senatori, protetti dal voto segreto, non sia stata in grado di cogliere questo aspetto: con l'imbarazzante contorno di un'esultanza da curva sportiva, la nostra istituzione più alta ha, di fatto, compiuto un marcato passo indietro sul fronte dei diritti e della civiltà. Lancio un appello a tutte le forze politiche: comprendo che sia un momento storico fuori dal comune, che ci sia un governo sostenuto da una maggioranza anomala e che sia iniziata la grande partita a scacchi del Quirinale, ma non molliamo sui diritti. Come uomo delle istituzioni, nel mio piccolo, proseguirò nell'impegno affinché a Porto Torres i temi dei diritti, dell'identità personale, dell'autodeterminazione e del rispetto delle libertà siano portati in alto e tutelati. Come si fa con le bandiere, nell'interesse di tutta la comunità». Così il sindaco di Porto Torres, Massimo Mulas (nella foto).

Rincara la dose la vicesindaca, Simona Fois: «In questi giorni due ventenni dello stesso sesso sono stati picchiati sul lungomare di una città del nostro Meridione perché si sono scambiati un bacio in pubblico. Un fatto accaduto mentre urla da stadio hanno salutato, nell'aula del Senato, l'affossamento di una legge contro queste derive omofobe. Credo che nella storia parlamentare italiana non si sia mai raggiunto un punto così basso: fermare una legge sui diritti delle persone, senza il coraggio di metterci la faccia se non quando si è trattato di gioire sguaiatamente a risultato ottenuto. In Italia abbiamo un gigantesco problema di tutela dei diritti e chi ha scambiato i banchi del Senato per una curva non si illuda: continueremo a lottare per difendere chi viene discriminato per l'identità sessuale, l'etnia di provenienza, il possesso di una disabilità e così via. Chi vuole tornare al Medioevo si metta l'anima in pace».
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