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29 ottobre 2021
«Punta Giglio, la nostra lotta andrà avanti»
Giovanni Oliva, il presidente del Comitato spontaneo di cittadini che si oppone all´intervento realizzato sulla falesia di Punta Giglio, da la carica agli attivisti e annuncia nuove forme di lotta e protesta: «Sapevamo fin dall´inizio che la nostra lotta sarebbe stata lunga, ma abbiamo la Natura dalla nostra parte»

ALGHERO - «Sapevamo fin dall'inizio che la nostra lotta sarebbe stata lunga, ma abbiamo la Natura dalla nostra parte e ci accompagna la gioia di partecipare ad un'importante causa comune. E' solo questione di tempo. La nostra lotta andrà avanti finché non vedremo riconosciuta e applicata con rigore la normativa vigente». Parole di Giovanni Oliva, il presidente del Comitato spontaneo di cittadini che si oppone all'intervento realizzato sulla falesia di Punta Giglio, che da la carica agli attivisti e annuncia nuove forme di lotta e protesta.
L'architetto algherese ripercorre tutto l'iter che ha portato all'esecuzione di quelli che non ha difficoltà ad indicare come «sciagurati lavori messi in atto con modalità brutale». Un intervento - precisa il presidente del Comitato Punta Giglio Libera - che non si sarebbe dovuto nemmeno immaginare in quel luogo. «La sua mostruosità - precisa - sta nella rottura epistemica, ossia una caduta abissale della coerenza del quadro di riferimento logico: ciò che fino a ieri non era possibile neanche immaginare, non solo è stato pensato ma progettato e addirittura, con tutte le autorizzazioni (si dice), è stato realizzato».
Oliva, nel rammendare che Punta Giglio è habitat protetto per l'avifauna migrante ed area sottoposta a numerosi vincoli, regolamenti e direttive comunitarie, se la prende anzitutto con «le varie istituzioni che si sono dimostrate incapaci di svolgere il compito a cui erano chiamate». Il problema - conclude Giovanni Oliva - non è una questione che attiene alla qualità del restauro (peraltro discutibile a detta dell'architetto): Motivo per cui «il Rifugio di Mare, pure fosse carino, non potrà mai essere autorizzato ad esercitare attività che sono incompatibili con la Zona di Protezione Speciale ZPS».
Nella foto: Giovanni Oliva, presidente Comitato Punta Giglio Libera
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