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A.B. 16 aprile 2008
Si tirano le somme del “Progetto Sigla”
Il Piano, realizzato nelle zone della laguna di Cabras, ha visto l’intervento coordinato di “Cnr-Iamc”. “Hydrocontrol” e dell’Università degli Studi di Sassari
Si tirano le somme del “Progetto Sigla”

CAGLIARI - Venerdì 18 Aprile, nelle sale dell’Assessorato dell’Ambiente della Regione Autonoma della Sardegna, a Cagliari, verranno presentati i risultati finali del “Progetto Sigla-Sistema Integrato per il monitoraggio e Gestione di Lagune ed Ambiente” realizzato nelle zone umide della laguna di Cabras, da “Cnr-Iamc” di Oristano, “Hydrocontrol” ed Università degli Studi di Sassari. Il Progetto è a valere sul Piano Operativo Nazionale del Ministero della Ricerca e dell’Università. Alla presenza dell’assessore Cicito Morittu, ne parleranno, tra gli altri, Giovanni De Falco ed Angelo Perilli,del “Cnr-Iamc”, Rita Casula dell’“Hydrocontrol” e Giovanni Luca Masala dell’Università di Sassari, che illustrerà il Sito web di diffusione dei risultati. L’approccio multidisciplinare proposto in questo studio è il giusto strumento per risolvere le problematiche gestionali di un ambiente ecologicamente ed economicamente importante come lo Stagno di Cabras. Inoltre, secondo le considerazioni dettate dai risultati raggiunti, tale approccio può essere utilizzato e sfruttato per la corretta gestione di altre ambienti lagunari e marino-costieri a rischio, anche aventi caratteristiche diverse dallo Stagno di Cabras. Molti dei rischi ambientali (erosione, inquinamento, morie, perdita di ecosistemi) possono essere previste. Per questo però sarebbe necessaria continuare la strada intrapresa cioè continuare l’opera di monitoraraggio, in modo da avere una lunga serie di dati. In questo modo, con il supporto della modellistica, è possibile cercare di comprendere il funzionamento di un ecosistema o, eventualmente, modificare la strategia con monitoraggi mirati ad esempio aggiungendo ulteriori parametri da monitorare. Il tutto è finalizzato a fornire un sistema di previsione in tempo reale con una programmazione operativa che permetta, per mezzo dei modelli numerici, di prevedere i fenomeni estremi, in modo da potersi attivare preventivamente alla risoluzione dei possibili rischi. Dopo la presentazione dei risultati, sono programmati anche gli interventi di Mauro Marchetti (Cnr di Sassari, Istituto di chimica biomolecolare), Roberto Guidotti (esperto di logista e docente di tecnologia Isia), PierAusonio Bianco (consulente di direzione) e Sergio Cametti. Nell’ambito di una reale diffusione di questo modello ambientale ed educativo, verrà brevemente presentato anche il progetto “Basi Aperte” Analisi e valorizzazione di un ambiente acquatico-Progetto congiunto delle basi nazionali scout di Bracciano e San Martino con gruppi scout e scuole di Roma ed Oristano. Coordinerà l’incontro la giornalista Neria De Giovanni.



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