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S.A.
27 marzo 2023
 
«Artigiani sardi, 10 anni durissimi»
 
Il commento e l´analisi della presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Amelia Lai, e del segretario regionale, Daniele Serra, ai dati diramati dalla CGIA, sulla demografia delle imprese artigiane
  
 
 
CAGLIARI - «I dati ci dicono come negli ultimi 10 anni il settore abbia sofferto tanto e Confartigianato Sardegna, lavorando per ridurre al minimo i disagi verso gli imprenditori, lo ha sempre denunciato. E’ stato un decennio durissimo, iniziato con la crisi dei subprime americani nel
2008 e conclusosi con la pandemia e la guerra». E’ questo il commento della presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Amelia Lai, e del segretario regionale, Daniele Serra, ai dati diramati dalla CGIA, sulla demografia delle imprese artigiane.
 
 «In questi due lustri, paradossalmente, una ripresa si è vista proprio
 negli ultimi 2 anni – continuano Lai e Serra - con all’intervento
 pubblico, con le garanzie finanziarie statali, i “Sostegni” e i
 “Ristori”, e con il Superbonus e gli altri bonus che nel mercato del
 “sistema casa”, tra imprese dirette e indotto, interessando la quasi
 totalità delle attività artigiane, hanno creato lavoro e immesso una
 notevole quantità di liquidità. A livello regionale un sostegno
 fortissimo è arrivato dalla Legge 949, grazie ai 70 milioni di euro di
 finanziamenti arrivati dalla Regione e dagli Assessorati al Bilancio e
 Artigianato, dietro le richieste di Confartigianato Sardegna»”.
 
 «Di confortante – proseguono - ci sono i dati che arrivano dalle
 Camere di Commercio che raccontano come il leggero aumento delle
 imprese artigiane negli ultimi 2 anni sia dovuto da una, mai
 registrata, combinazione di fattori. Di positivo c’è anche la nascita
 di nuove imprese strutturate ma c’è anche una interessante crescita di
 imprese di servizi per la casa, il cui titolare, nella maggior parte
 dei casi, è anche l’unico dipendente. Quindi, se è cresciuto in
 maniera sostenuta il numero delle imprese aperte, il numero degli
 addetti è rimasto, pressoché, invariato».
 
 Per l’Associazione degli Artigiani, «molte aziende proseguono un
 complesso e difficile percorso di resistenza e stanno facendo di tutto
 per provare a venire fuori dal tunnel buio: noi imprenditori abbiamo
 il dovere di crederci fino in fondo e l’incidenza della nascita delle
 nuove imprese è un segnale di conforto. Crediamo che questo 2023
 davvero possa essere l’anno decisivo per la ripartenza. Possiamo
 affermare come i piccoli imprenditori credano nella ripartenza, stiano
 sfruttando tutte le attuali opportunità e si stiano preparando per
 quelle che arriveranno a breve. Segno che stanno interpretando le
 nuove esigenze del mercato».
 
 Confartigianato Sardegna ricorda anche come i numeri continuino a
 dimostrare come le piccole e micro imprese, soprattutto quelle
 artigiane, grazie alla loro flessibilità, rappresentando il vero
 motore trainante dell’Italia e della Sardegna. Queste, pur riuscendo a
 combattere e sopravvivere, hanno necessità di tutele e incentivi, che
 rappresentano la loro “benzina”, per crescere e rimanere sul mercato.
 «Riteniamo in ogni caso fondamentale non lasciare soli i nostri
 artigiani – concludono la Presidente e il Segretario - che stanno
 affrontando proprio in questi mesi un periodo cruciale per la
 sopravvivenza delle loro attività. La sfida che dovremo affrontare nei
 prossimi mesi e anni sarà quella di consentire sia alle imprese che
 aprono, sia a quelle che resistono, di poter stare sul mercato, creare
 reddito e di poter competere con il resto del mondo. Gli incentivi per
 le imprese e i processi di internazionalizzazione, per i quali la
 nostra Associazione ha lavorato con la Regione, rappresentano punti
 fermi dai quali continuare a lavorare e sui quali bisogna puntare con
 sempre maggior forza».
 
 Nella foto: Maria Amelia Lai, presidente Confartigianato Sardegna
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