Numerosi relatori e grande partecipazione al seminario internazionele organizzato dalla facoltà di Architettura di Alghero
ALGHERO - Si è concluso ieri con la sessione mattutina dal titolo “Politiche della città e forme di auto-organizzazione _Policy and forms of self-organising in the city” il Seminario Internazionale “Urban and Landscape Perspectives”, organizzato dalla Facoltà di Architettura di Alghero e che ha preso avvio giovedì 12 giugno nei locali dell’Asilo Sella. Considerevole l’impegno assunto e numerosi gli interventi che si sono succeduti nel corso delle due giornate, a partire da quello del Preside Giovanni Maciocco, che ha dato avvio ai lavori, a quelli dei docenti della stessa Facoltà, divisi in “senior” e “junior”, che hanno via via passato il testimone a un nutrito parterre di ospiti provenienti da diversi Istituti Universitari italiani ed esteri: da Frederick Steiner, della School of Architecture della University of Texas at Austin, ad Alì Madanipour, dalla School of Architecture Planning and Landscape della Newcastle University; da Isabelle Doucet, del Departement Architectuur Sint-Lucas di Brussels a Benny Hjern, della Faculty of Political Science di Jönköping International Business School (Svezia) e Dino Borri, del Dipartimento di Architettura e Urbanistica del Politecnico di Bari. Ancora Davide Ponzini, del Dipartimento di Architettura e Pianificazione del Politecnico di Milano, Daniela Ciaffi, del DITer (Dipartimento Interateneo Territorio, Politecnico di Torino) e Monica Johansson, della Faculty of Political Science, Jönköping International Business School (Svezia).

“Prospettive urbane e territoriali” dunque, argomento affrontato da differenti prospettive e declinato in diverse forme di espressione nelle cinque sessioni del Seminario: Sfera pubblica e progetto dello spazio pubblico; Il progetto della città: inquietudini teoriche; Progetto del paesaggio, progetto della città; Popolazioni urbane e scenari per nuove forme di cittadinanza; Politiche della città e forme di auto-organizzazione. Sottoposti ad analisi puntuale e a serrata critica costruens numerosi concetti-chiave, per i quali sono stati avanzati altrettanti concreti interrogativi: “spazio urbano” e “sfera pubblica”: cosa sono, come interagiscono? Come si trasformano con il tempo (utopia, ascesa, invenzione e declino dello spazio pubblico) e a quali diverse dimensioni danno vita? “Rappresentazione”, “forme di conoscenza e divenire”: abbandoniamo i luoghi della contemplazione per preferire gli spazi aperti e i luoghi del “fare”, in cui le relazioni non sono rappresentate ma vissute?; “beni comuni” e spazi pubblici: come i primi possono contribuire ai progetti dei secondi?; architettura e centralità: un malinteso teoretico o urbano? città in transizione e criticità; azioni, reazioni e interazioni nell’interpretare e progettare la città; disassembled city e isole urbane; periferie e “suburbia”; landscape urbanism; bigness and wideness theories; città, paesaggio e tecnologie: come cambiano gli ambienti in cui viviamo? E ancora identità regionali e creatività; bassa densità e pianificazione strategica; governo locale e forme di governance; “city of qualities”, “city of identities” ed “equità territoriale”; Popolazioni, neocittà e turismo; globalizzazione e ineguaglianze; città, identità e trasformazioni; ”città clone” ; processi di ricerca, metodologie bottom-up e molti altri ancora. Un meeting vivace (20 i relatori che si sono alternati nel corso delle due giornate) che si è concluso con una tavola rotonda finale estesa ai partecipanti, ricca di momenti di riflessione e di analisi critica: “l’evento ha consentito un’interazione fertile perché si è svolto non come un convegno paludato ma proprio come un seminario, il cui perno è stato il confronto tra le idee” ha commentato il Preside Giovanni Maciocco – “ciò ci ha consentito di pensare anche ad altre iniziative di questo genere per il futuro: intanto i risultati, le opinioni e i lavori presentati nel corso del seminario saranno raccolti in un volume che cureremo presto, sempre per la serie internazionale Urban and Landscape Perspectives della casa editrice Springer, serie che abbiamo inaugurato di recente e che sta suscitando l’interesse del panorama scientifico internazionale”. Una collana che intende gettare le basi per futuri contributi, caratterizzati dal pluralismo degli apporti disciplinari, con l’intento di far progredire le teorie sulla città e cogliere le profonde trasformazioni dei paesaggi urbani contemporanei.
Nelle foto: Il tavolo dei relatori e la platea al seminario