Ad intervenire sull’audizione della Commissione sanità in Consiglio regionale è l’opposizione cittadina con la Lega, FI, FdI e Udc: Nel tentativo di fare sintesi fra le posizioni filo-cagliaritane del PD e quelle di chi riconosce i risultati raggiunti grazie all’AOU, ha finito col non difendere adeguatamente la posizione
ALGHERO - «Crea stupore il resoconto fatto dal Sindaco di Alghero, in occasione dell’audizione da parte della Commissione sanità del Consiglio Regionale. Nel tentativo di fare sintesi fra le posizioni filo-cagliaritane del PD e quelle di chi riconosce i risultati raggiunti grazie all’AOU, ha finito col non difendere adeguatamente la posizione. Specialmente quella deliberata del Consiglio comunale, su proposta dell’opposizione e integrata dalla maggioranza, e votata all'unanimità». Ad intervenire sull’argomento è l’opposizione cittadina con la Lega, FI, FdI e Udc, all'indomani dell'audizione a Cagliari [
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«Il sindaco di Alghero aveva l’obbligo di rappresentare la posizione della Città così come espressa attraverso il Consiglio comunale e precisamente con il deliberato approvato all'unanimità il 12 novembre scorso. Quel documento andava consegnato alla Presidente Fundoni e alla Commissione sanità regionale» continuano Pais, Tedde, Cocco e Salvatore. «Ora temiamo per il futuro del Marino e non possiamo che rilevare l’umiliazione inferta al Consiglio comunale, del quale si è ignorata la volontà. Di questo chiederemo conto in Consiglio comunale, un fatto che crea una frattura che merita spiegazioni e difficilmente sanabile».
«Sulla sanità abbiamo creduto - e ancora crediamo - alla possibilità di evitare strumentalizzazioni e visioni parziali, e sulla buona fede dell'Amministrazione. I fatti dimostrano però che esiste il rischio che il sindaco finisca col piegarsi ai diktat del PD» E concludono i rappresentanti dell'Opposizione: «auspichiamo che si corra ai ripari, appellandoci ai Presidenti del Consiglio comunale, nel suo ruolo di garante dell’assemblea, al della Commissione Sanità comunale, e a tutti i consiglieri comunali che ritengono prioritario salvaguardare i risultati oggi raggiunti, perché intervengano con vigore per censurare qualsiasi tentennamento davanti ad una riforma che continua a sembrare un pasticcio. Oggi doveva essere rappresentata l’unità della politica cittadina, che, prima di tutti, proprio il Primo cittadino, dovrebbe garantire, non certo le posizioni del partito democratico».