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26 agosto 2008
Parco, troppi cinghiali Usai: ora tocca alla Regione
Concluso il censimento: i dati parlano di una popolazione quasi quattro volte superiore al normale

ALGHERO - Si sono finalmente concluse con la relazione finale le operazioni di censimento preliminare e ricognitivo dei cinghiali promosse dall’Ente Parco attraverso il finanziamento di apposita borsa di studio in collaborazione con il Dipartimento di Zoologia e Genetica Evoluzionistica dell’Università degli Studi di Sassari.
I dati consegnati dagli Zoologi universitari al presidente del Parco Antonello Usai non tracciano certamente un quadro roseo della situazione della popolazione di cinghiali presente nell’area Parco. Dati stimati che parlano di un numero di individui pari a 12/15 capi ogni 100 ettari quando non dovrebbe superare quella di 3-4 individui ogni 100 ettari. Un dato che in sostanza parla di una presenza dei cinghiali quasi quattro volte superiore al normale.
Si tratta di stime è vero, ma ottenute con analisi statistiche ormai consolidate e con le quali si lavora in altre aree d’Italia come l’ex tenuta di San Rossore per il controllo e gestione degli ungulati. Sulla base dei dati del censimento il presidente del Parco Antonello Usai ha immediatamente convocato per i primi di settembre un conferenza di servizi tra il Parco e gli enti istituzionalmente competenti quali Regione Sardegna, Provincia di Sassari, Ente Foreste e Corpo Forestale della Sardegna.
«La situazione come era nella previsioni è piuttosto preoccupante, ma non avevamo dubbi anche in virtù degli incidenti stradali e i danni alle colture che da tempo si verificano nell’area-afferma il Presidente Usai- il Parco ad ogni modo ha fatto il suo andando ben oltre anche le proprie competenze e promuovendo il censimento attraverso il finanziamento di una borsa di studio. Ora però spetta a Regione e Provincia predisporre le idonee misure di azione per ridurre la popolazione di cinghiali. Non dimentichiamo infatti che la sovranità di gestione e tutela della fauna selvatica spetta alla Regione Sarda e in subordine alla Provincia competente. Noi non possiamo intervenire direttamente sia per questioni di competenza che per le note ridotte disponibilità finanziarie».
Con questo però il Parco non vuole liberarsi del problema e lo ha dimostrato promuovendo il censimento, ma ora il percorso d’attuare, per competenza, spetta deciderlo alla Regione. «Il nostro compito è quello della tutela e delle salvaguardia del territorio protetto -prosegue Usai- ragion per cui promuoveremo la conferenza di servizi per arrivare presto alla soluzione del problema. Un atto dovuto anche nei confronti della comunità del Parco ed in particolare degli abitanti di Maristella e Arenosu che più di tutti stanno soffrendo la piaga dei cinghiali con danni notevoli ai loro campi e colture con conseguenti ripercussioni sul reddito familiare».
Nella foto Antonello Usai
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