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A.B. 11 novembre 2008
Villasimius: Sequestrate anfore romane
L’operazione è stata messa a segno dalla Guardia di Finanza di Cagliari
Villasimius: Sequestrate anfore romane

CAGLIARI – Nei giorni scorsi, i militari del gruppo della Guardia di Finanza di Cagliari, hanno recuperato alcune anfore di epoca romana illegalmente detenute da un albergatore di Villasimius. Grazie all’efficace attività di intelligence, i finanzieri hanno identificato un soggetto che si sospettava detenesse illecitamente reperti di particolare interesse storico ed archeologico.

Giovedì, le Fiamme Gialle del capoluogo, nel corso di una perquisizione in un albergo di Villasimius, disposta dalla Procura della Repubblica di Cagliari, hanno ritrovato due anfore, in perfetto stato di conservazione, un collo ed un fondo di altrettante anfore, tutti di epoca romana, risalenti al Secondo-Terzo Secolo d.C.

Le indagini erano state avviate dopo la pubblicazione di un annuncio su un sito internet specializzato, con cui venivano messe in vendita, con trattativa riservata, alcune anfore. Il contenuto ed il breve periodo di pubblicazione dell’annuncio (circa nove ore, l’11 ottobre) suscitavano consistenti sospetti sulla provenienza illecita dei beni commercializzati. Gli accertamenti nella società titolare del sito internet consentivano di individuare il luogo di detenzione dei beni proposti in vendita e l’autore dell’annuncio, un cinquantaduenne residente a Villasimius, con precedenti penali proprio per l’illecita detenzione di reperti archeologici.

La tempestività dell’intervento dei finanzieri, ha quindi consentito il recupero ed il sequestro dei preziosi reperti archeologici, prima che gli stessi venissero venduti illecitamente e l’uomo che deteneva illegalmente i beni culturali sequestrati, e’ stato denunciato alla Procura della Repubblica di Cagliari, con l’accusa di ricettazione.

Già nel mese di aprile, i finanzieri del gruppo di Cagliari avevano recuperato un “bronzetto” di accurata fattura e notevole pregio, risalente al periodo nuragico. Il prezioso reperto archeologico, alto circa tredici centimetri, stava per essere ceduto sul mercato nero da un cinquantottenne di Settimo San Pietro, con precedenti penali. L’uomo venne quindi denunciato alla Procura della Repubblica di Cagliari per il reato di ricettazione e per detenzione di alcune piante di cannabis indica, illegalmente coltivate a casa sua.

Nella foto: Le anfore recuperate
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