L'edilizia segna una crisi anche ad Alghero, con numerosi immobili invenduti in città. La crisi globale ha influito sul calo degli acquisti anche se il boom dei prezzi degli ultimi anni riflette un effetto a catena: dal venditore dei terreni o degli edifici da demolire, al costruttore; da quest’ultimo all’acquirente
ALGHERO – La crisi dell’edilizia ad Alghero riflette l’annus horribilis dell’economia e della finanza in tutto il pianeta. Meno disponibilità di somme di denaro da parte dei privati e delle aziende e meno finanziamenti da parte degli istituti di credito. In realtà il boom dei prezzi degli immobili negli ultimi anni aveva bloccato gli acquirenti locali già da tempo, facendo resistere la compravendita di seconde case da parte dei turisti che ora rinunciano a causa della crisi globale.
Oltre 3000 euro al metro quadro il prezzo medio di un appartamento in città, 600 circa al metro cubo per i terreni in vendita agli impresari e il 50% della superficie per le vecchie palazzine da ricostruire. Cifre che tenderanno a scendere almeno per tutto il 2009, adeguandosi alle condizioni dell'economia reale, in attesa del Piano Urbanistico Comunale che regolamenterà le zone edificabili in città.
I costruttori lamentano: da una parte, una regolamentazione estrema con il Piano Paesaggistico Regionale e la distanza dei 2 chilometri dal mare come limite di edificazione; dall’altra, nessuna regolamentazione urbana per la mancanza del Puc. In entrambi i casi le conseguenze riflettono l’aumento dei prezzi a catena: dal venditore dei terreni o degli edifici da demolire al costruttore; da quest’ultimo all’acquirente. Passaggi che determinano, ormai da anni, un valore spropositato degli immobili rispetto agli stipendi medi dei lavoratori subordinati sardi.
La crisi finanziaria (diventata presto reale) ha influito ancor più sul settore perché ha ridotto drasticamente i mutui e scoraggiato gli acquisti. Già da quest’anno, tuttavia, i prezzi seguono un andamento al ribasso. Le case, pur distinguendo le zone, tendono a costare almeno 500 euro in meno al metro quadro e la situazione dovrebbe arrestarsi sino all’inizio della stagione estiva quando il mercato turistico dovrebbe aumentare l’offerta.
«E’un buon periodo per comprare – fanno sapere gli impresari locali – la gente inizia timidamente a valutare». Ovviamente, nonostante il difficile momento economico, seppur di meno, dei potenziali investitori ci saranno sempre e il caro mattone fornisce, comunque, della garanzie maggiori rispetto alla credibilità della borsa nell'ultimo periodo. Detto questo, non è un mistero per nessuno (è sufficiente girare per la città) che gli edifici appena costruiti o in fase di conclusione sono quasi totalmente invenduti e tutto l’indotto ne è coinvolto indirettamente.
Gli unici segnali positivi derivano dalle ristrutturazioni che, anche se in ribasso rispetto al 2007, nell’anno appena conclusosi hanno tenuto percentuali positive in tutta la Sardegna. In particolare nella provincia di Sassari che a livello di singoli comuni supera la zona di Cagliari (più ricca e popolosa). Gli interventi, in totale 5278 nel 2008, usufruiscono del regime fiscale agevolato che prevede una detrazione delle imposte sui redditi del 36% delle spese sostenute e la fruizione dell’aliquota Iva agevolata del 10%.
Altri impulsi potrebbero arrivare dalla realizzazione di infrastrutture e opere pubbliche, dal rilancio dell’edilizia popolare e da nuovi investimenti nel settore delle rinnovabili e dell’edilizia sostenibile. Conciliare l’economia con le esigenze reali della società, dell’ambiente e, dunque, della vita di tutti.