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A.B. 14 ottobre 2009
Carceri, da Buoncammino "Liberi di Pregare"
I detenuti di religione islamica, riceveranno una bussola che indicherà la direzione della Mecca
Carceri, da Buoncammino

CAGLIARI - L’associazione “Socialismo Diritti Riforme” in collaborazione con il Direttore del Carcere di Buoncammino Gianfranco Pala e dell’assessore dei Servizi Sociali della Provincia di Cagliari Angela Quaquero, ha ideato il progetto “Liberi di Pregare” riservato ai detenuti di religione islamica. Ciascuna detenuta o detenuto praticante riceverà una piccola bussola per poter esercitare il diritto-dovere della preghiera.

«In un’epoca in cui si coltiva il sospetto verso il diverso – ha affermato Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Sdr” – occorre alimentare la cultura del rispetto della differenza e favorire il diritto alla libertà della preghiera fonte di speranza soprattutto dentro gli istituti di pena. Ciò a maggior ragione quando le condizioni di vivibilità dentro le celle sono messe a dura prova dal sovraffollamento».

Il crescente numero di detenuti extracomunitari nelle carceri isolane, ha posto all’attenzione delle istituzioni il problema della pratica della fede islamica. Il secondo pilastro dell'Islam è infatti il dovere religioso di eseguire cinque preghiere quotidiane. Tutti i musulmani praticanti sono tenuti ad eseguire le espressioni di fede, a diversi intervalli della giornata, prostrandosi a terra con il capo rivolto nella direzione dell’antico santuario nella città di Mecca. L’orientamento è quindi l’aspetto più problematico per i praticanti islamici che vivono con intensità l’esperienza spirituale così come i credenti e praticanti la religione cattolica che possono incontrarsi e riunirsi in occasione della celebrazione della Santa Messa. La fede e la preghiera sono per i detenuti fonte primaria di consolazione e di speranza soprattutto nelle lunghe attese che precedono i processi. Rappresentano, inoltre, momenti di riflessione e di crescita interiore irrinunciabili nonché occasioni di scambi culturali all’insegna della pace.

Sulla scorta di quanto avviene nel mondo anglosassone, dove le celle sono dotate di una bussola per garantire ai detenuti di fede islamica di poter esercitare il diritto-dovere della preghiera, l’associazione presieduta dall’ex consigliera regionale socialista Maria Grazia Caligaris, intende favorire la libertà di culto e di preghiera ai detenuti e alle detenute musulmani praticanti, presenti negli Istituti Penitenziari dell’Isola. Con la collaborazione dell’Assessorato dei Servizi Sociali della Provincia di Cagliari, l’iniziativa è stata accolta positivamente dal direttore Gianfranco Pala e partirà proprio dall’Istituto di Pena di Buoncammino.

In considerazione del significato culturale e del valore etico dell’iniziativa, prima del genere in Italia, il progetto sarà illustrato ai giornalisti venerdì 16 ottobre, alle ore 11, nella sala riunioni dell’area educativa, nella palazzina della Direzione del Carcere di Viale Buoncammino.



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