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Red
18 marzo 2010
Il primo libro inchiesta su Bertolaso
Presentazione di "Potere assoluto. La protezione civile al tempo di Bertolaso" di Manuele Bonaccorsi. Venerdi 19 marzo 2010, alle ore 18, nella
Saletta Odradek a Sassari

SASSARI - Come opera davvero la Protezione civile, qual è la sua macchina amministrativa, chi sono i suoi uomini? E chi è Guido Bertolaso, come è diventato una sorta di "Re Sole" dell'intervento pubblico? Il Dipartimento diretto da Guido Bertolaso non si occupa soltanto di soccorsi in caso di calamità naturali ma decide la ricostruzione delle città disastrate, coordina gli appalti pubblici, amministra risorse finanziarie di proporzioni rilevanti. Gestisce grandi eventi, manifestazioni sportive, meeting religiosi. Utilizza l'emergenza per governare il territorio. Ma non fa prevenzione, come dimostra il caso de L'Aquila e quello di Messina.
Il libro, tramite l'inchiesta giornalistica, descrive minuziosamente dei poteri, assoluti, che il governo Berlusconi ha garantito alla Protezione civile. Dalla gestione dei terremoti ai Mondiali di nuoto, dalla Vuitton's Cup ai rifiuti di Napoli. Fino a L'Aquila. Dove si sperimenta il sogno berlusconiano di 20 nuove new town, e si rimanda all'infinito la ricostruzione vera. Per questo la città colpita dal sisma del 6 aprile rischia di morire.
L’inchiesta di Bonaccorsi parte dalle radici, che affondano negli anni ‘50, quando la Protezione civile doveva essere un organismo militare parallelo per prevenire e ostacolare “la scalata comunista ai posti e alle posizioni di comando e responsabilità” (che ricorda molto Gladio). Per arrivare ai giorni nostri, il Giubileo, le trasferte del papa, i cosiddetti “grandi eventi” come il quattrocentenario della nascita di san Giuseppe da Copertino diventano avallo di ordinanze e decreti che stanziano milioni di euro per appalti concessi a imprenditori amici, come nel caso dei mondiali di nuoto di Roma. Un immenso giro di affari e fabbrica di consensi.
L’ultimo capitolo è dedicato a L’Aquila, forse il più evidente esempio dell’azione della Protezione civile nel controllo del territorio. Dalla gestione rigida e “paramilitare” dell’emergenza, alla totale autonomia e discrezionalità nella fase seguente: una città stravolta nel suo tessuto sociale dal sisma a causa di una prevenzione che non c’è stata. Una città che rischia di morire, sfilacciata, a colpi di decreto, in 20 new town, mentre la ricostruzione è ancora lontana dal cominciare.
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