S.A.
6 aprile 2010
«La Pasqua dei disoccupati»
La Cisl ricorda anche a Pasqua la drammatica situazione dei tanti lavoratori sardi in cassaintegrazione e il tasso della disoccupazione record nell´isola al 15,4%, contro il 9,6% dell´Ue

ALGHERO - Per migliaia di lavoratori è stata ancora una Pasqua di crisi. La Sardegna è, infatti, alle prese con una disoccupazione che ha pochi precedenti. E’, questo, il vero nodo che strangola il sistema economico e sociale dell’isola, con una forza lavoro insufficiente nel numero a rilanciare crescita e produttività. La Cisl sarda, in un comunicato fornisce anche i dati del tasso di disoccupazione ormai da record: 15,4%, ben 7 punti al di sopra del dato nazionale di febbraio 2010 attestato all’8,5%, mentre Eurostat ha rilevato per l’Ue un tasso pari al 9,6%.
Dunque 250 mila disoccupati effettivi, compreso il fenomeno dello scoraggiamento reale. In particolare tra i giovani, il 35% sono senza lavoro, rispetto al 28,2% del dato nazionale relativo al mese di febbraio 2010, uno dei peggiori in Europa. «Anche in previsione dell’appuntamento elettorale per le amministrative - rilancia il sindacato - è importante che in Sardegna maturi un impegno diffuso, da parte di tutte le istituzioni, soprattutto della Regione, per investire le ingenti risorse disponibili nelle politiche per sviluppare la crescita economica e promuovere uno stretto rapporto tra l’utilizzo degli ammortizzatori sociali e le politiche del lavoro, per garantire la ricollocazione dei lavoratori e nuove opportunità lavorative per i giovani».
«Fondamentali diventano, lungo questo percorso, il rilancio della Formazione professionale e la riforma del diritto allo studio - dicono dalla Cisl -». Su questi temi, è bene non stancarsi mai di ripeterlo, si disegna il futuro di un nuovo modello di sviluppo e la competitività del sistema Sardegna in Italia e in Europa. Senza dimenticare i tanti lavoratori che ancora non riescono ad accedere al sistema degli ammortizzatori sociali. Per questo è urgente anche per la Sardegna la riforma del welfare regionale integrativo di quello nazionale.
Nella foto: I lavoratori della Vinyls
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