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S.A. 7 maggio 2010
Progetto Reli, 8,5 milioni alla Sardegna
Il "Progetto Reli" punta all’attivazione di una rete di comunità e di cooperative sociali in grado di promuovere concrete opportunità lavorative per gli ex tossico-dipendenti
Progetto Reli, 8,5 milioni alla Sardegna

CAGLIARI - Il "Progetto Reli" (Reinserimento lavorativo integrato) punta all’attivazione di una rete di comunità e di cooperative sociali in grado di promuovere concrete opportunità lavorative, anche con metodi e gestioni di imprenditoria sociale finalizzati alla creazione di condizioni di autofinanziamento, e rappresenta uno dei punti centrali e fondamentali delle nuove politiche antidroga del Piano d’azione nazionale realizzato dal Dipartimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il Progetto si prefigge di rilanciare, promuovere e diffondere un nuovo modello basato su lavoro e riabilitazione, con coordinamenti territoriali permanenti, fautori di unità produttive, ed una rete nazionale. Inoltre, intende iniziare un percorso di trasformazione culturale ed organizzativa per modificare l’atteggiamento dei sistemi assistenziali, realizzando condizioni di auto-mantenimento di queste attività e delle organizzazioni che le intraprendono, creando e diffondendo una mentalità imprenditoriale di tipo sociale.

«Si tratta di fondi - ha ricordato l’Assessore - che la Giunta Soru non aveva mai preso in considerazione. Oggi la Sardegna non solo ottiene un importante e cospicuo finanziamento (8,5 milioni di euro) con rilevanti finalità sociali, ma diventa anche la Regione capofila di questo progetto nazionale. L’iniziativa - proposta come obiettivo nel Piano regionale di sviluppo - prevede una durata di due anni, con possibilità di finanziamento per un’altra annualità sulla base dei risultati raggiunti».

«La scelta della Sardegna come capofila del Progetto non è un caso - ha spiegato il capo Dipartimento delle Politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Giovanni Serpelloni -, infatti, il modello delle comunità isolane è stato considerato vincente e merita di essere esportato in tutto il territorio nazionale. Siamo soddisfatti, perché finora la Regione ha dimostrato importanti capacità organizzative, mettendo a disposizione anche un locale che diventerà la sede nazionale del Progetto».

«Il binomio cura e reinserimento – hanno aggiunto Don Chino Pezzoli della cooperativa “Promozione umana” e Padre Salvatore Morittu di “Mondo X Sardegna”, tra i responsabili del Progetto - è sempre stato un fondamento delle nostre comunità, che hanno assegnato un’importanza decisiva alla creazione di professionalità, indispensabili per riqualificare veramente le persone. Ora, occorre organizzarsi con mentalità imprenditoriale».

Nella foto: L'assessore regionale Antonello Liori



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