Red
2 agosto 2010
Calich al collasso: allarme di Parco e Università
Tutto come ampiamente previsto da tempo. E´ emergenza, ci si trova di fronte ad acque con un forte arricchimento organico. Sotto accusa anche il nuovo sistema di depurazione di San Marco

ALGHERO - Situazione allarmante, in questi giorni, nelle acque dello Stagno del Calich, l’Ente Parco che da ormai due anni sta costantemente monitorando l’area umida con l’ausilio scientifico del Dipartimento di Scienze Botaniche, Ecologiche e Geologiche dell'Università di Sassari denuncia uno scadimento sostenuto della qualità delle acque e un incremento forte delle componente vegetale fitoplanctonica. «Purtroppo i dati scientifici confermano una situazione non ottimale del bacino - evidenziano dal Dipartimento dell’ateneo sassarese - ovvero ci troviamo di fronte ad acque con un forte arricchimento organico». Situazione non molto diversa da quella presente in molti altri stagni della Sardegna.
Nel caso specifico del Calich la situazione non è per niente buona: l'acqua è giallognola-verde con trasparenza ridottissima e con concentrazioni di clorofilla pari a 20 mg/l e quindi segno di un bloom del fitoplancton e talvolta sono visibili corpi galleggianti. E’ chiaro che il principale indiziato per lo scadimento della qualità dell’acqua dello stagno è il nuovo depuratore di San Marco, ma c’è da non sottovalutare anche il vecchio depuratore di Santa Maria la Palma che attualmente riceve non solo i reflui della vicina borgata, ma anche quelli di Fertilia e a breve di Maristella insieme alle strutture ricettive dell’area di Porto Conte.
Quest’ultimo depuratore non è certamente nuovo di pacca come quello di San Marco e dovrebbe riversare le acque depurate interamente nel Calich al contrario di quello che dovrebbe fare quello di San Marco. «Abbiamo l’obbligo istituzionale di lanciare un segnale di allarme - chiosa il presidente del Parco di Porto Conte Francesco Sasso - l’area umida del Calich è un ecosistema decisamente fragile e di importanza strategica per la nostra area protetta. Non dimentichiamoci che il Calich è inserito in una zona di protezione speciale ai sensi della Direttiva comunitaria “Uccelli” e l’apporto non controllato di acque dolci arricchite organicamente contribuisce a creare un’addolcimento sostenuto incompatibile con un sistema salmastro. Risultano poi inevitabili, come sta già accadendo, le conseguenze anche per l’area costiera di Fertilia fino a raggiungere Alghero con intuibili ripercussioni anche per l’immagine turistica della città».
Il Parco di Porto Conte in questi mesi è a lavoro per l’elaborazione del piano di gestione e particolare attenzione si sta dedicando alla situazione del Calich. Sembrerebbe, ma questo si potrà stabilire con certezza a fine stagione applicando un modello sui livelli trofici per le diverse componenti dell’ecosistema, che lo scarico dal nuovo depuratore di San Marco stia determinando situazioni critiche in quanto lo stagno non è assolutamente in grado di reggere il suo input di acque depurate o parzialmente depurate.
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