Red
18 agosto 2010
«Calik, disastro già in atto» «Inascoltati gli ecologisti»
Pesanti accuse. Era tutto previsto puntualizza Luciano Deriu, referente di Legambiente Sardegna. «Incredibile che nessuno abbia tenuto conto del possibile impatto devastante»

ALGHERO - «La situazione del sistema litorale del Calik e delle spiagge connesse alla laguna si configura come un vero disastro ambientale. È ormai allarme rosso per il collasso del sistema lagunare e per degrado delle acque dei litorali. L'acqua depurata (non pulita), priva di colibatteri fecali, ma ricca di sostanze eutrofizzanti, continua ad essere versata nel Calik, ormai degradata a cloaca, favorendo una crescita straordinaria di vegetazione e alghe che soffocano la laguna».
Così Luciano Deriu, referente regionale di Legambiente, sulla paradossale situazione che investe pesantemente il nuovo depuratore di Alghero, un "gioiello di tecnologia" secondo il comune, ma che inevitabilmente continua dal giorno in cui è entrato in funzione a creare enormi problemi di carattere ambientale, a detta di qualunque tecnico o studioso interessato al problema. «Il disastro ambientale è già in atto - attacca Deriu - per un riequilibrio dell’ecosistema ci vorranno decine di anni. Non si può dire che il disastro non fosse ampiamente annunciato. Il progetto del depuratore prevedeva lo scarico dei reflui esattamente nel Riu Filubertu».
Valutazione d'impatto ambientale assente. Parametri non congrui, secondo il referente di Legambiente, sarebbero stati utilizzati per l'impianto di San Marco: «depurazione per 77.000 unità, pur sapendo che in certi periodi dell’anno gli abitanti superano i 100.000. E ciò al fine di evitare la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale prevista per legge oltre le 100.000 unità. Nessuna Vas - denuncia - avrebbe infatti consentito gli sversamenti nelle acque di una laguna».
«E' davvero incredibile che nessuno abbia tenuto conto del possibile impatto devastante che poteva derivare dalla modifica del fragile ecosistema - precisa Luciano Deriu senza mezzi termini - a causa dello sversamento di 30.000 metri cubi di acqua depurata al giorno. Inascoltati gli ecologisti che avevano a suo tempo messo in guardia dai prevedibili impatti ambientali». Se non vi saranno interventi straordinari - conclude - i reflui trattati nel depuratore di San Marco continueranno a devastare la laguna e le spiagge.
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