S.A.
27 agosto 2010
Il Pd chiede la testa dell´assessore
La lista “Insieme per il Pd” chiede le dimissioni dell´assessore ai Lavori Pubblici con delega all´ambiente dopo i recenti problemi riscontrati nella laguna del Calik

ALGHERO - I consiglieri comunali del Pd aderenti alla lista congressuale Bersani–Lai, “Insieme per il Pd”, Matteo Tedde, Gavino Tanchis ed Enrico Daga, intervengono sulla questione Calik, chiedendo le dimissioni dell'assessore ai Lavori Pubblici con delega all'ambiente, Antonio Adamo.
«Apprendiamo, a dire il vero, senza grande sorpresa, che ad essere inquinate nelle ultime settimane non sono soltanto le acque del nostro povero stagno e delle nostre spiagge, ma anche le dichiarazioni dell’Assessore Adamo. Parole che dimostrano come alla povertà politica di una certa parte non vi sia limite». E' la dura accusa degli esponenti del centro-sinistra al rappresentante della Giunta Tedde.
«Il solerte assessore - così viene definito dai consiglieri d'opposizione - nel bel mezzo di una crisi ambientale rilevante per il nostro territorio, a dei rilievi provenienti dall’Amministrazione provinciale, replica parlando di strade e scuole. Se non ci fosse di mezzo l’immagine della città e la salute di residenti e turisti, avremmo sorriso, pensando al solito tentativo di sviare l’opinione pubblica sparandola grossa».
Un assessore e una giunta «del fare» - dal centro-sinistra ironizzano - responsabili «dello scempio del depuratore già ampiamente previsto da una nostra interrogazione risalente al gennaio del 2008» e che dovrebbe indurre Adamo a pensare seriamente a rassegnare le dimissioni dal proprio incarico. Piuttosto che lo scontro con la Provincia - puntualizzano Tanchis, Daga e Tedde - chiedono la collaborazione con l'Ente per cercare delle soluzioni condivise, perchè «intanto i liquami non si fermeranno da soli»
Un riferimento dell'opposizione cittadina anche al sindaco Marco Tedde che se non in vacanza è responsabile come il suo delegato di un ulteriore caduta di stile della sua amministrazione. «Un atteggiamento che forse giova all’ego di chi gioca col potere, ma rendendo un pessimo servizio alla propria comunità».
Nella foto Enrico Daga e Matteo Tedde
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