S.A.
2 settembre 2010
Sardegna in cassa integrazione: +6mln di ore
Dal rapporto della Cisl emerge che nel 2005 si registravano 1.728.653 ore autorizzate; nel 2006, 2.329.723 ore, nel 2007, 3.905.385 ore, nel 2008 4.621.381 ore, nel 2009 8.028.457 ore Cig autorizzate

CAGLIARI - La priorità dei prossimi mesi e anni sarà per l’intera Sardegna il lavoro: dei disoccupati (quelli reali arrivano a quota 200 mila) che hanno diritto ad avere opportunità lavorative; dei lavoratori che utilizzano gli ammortizzatori sociali, che hanno diritto a essere ricollocati nel mercato del lavoro. Mario Medde, segretario generale della Cisl evidenzia la crisi occupazionale a livello regionale, illustrando i dati sulla difficile situazione in cui versa il mercato del lavoro nell’isola.
Dal rapporto emerge che: nel 2005 si registravano 1.728.653 ore autorizzate; nel 2006: 2.329.723 ore di Cig autorizzate; nel 2007: 3.905.385 ore; nel 2008: 4.621.381 ore; nel 2009: 8.028.457 ore Cig autorizzate. «Una serie storica - spiega Medde - che evidenzia da sola l’evoluzione della crisi produttiva nell’isola, anche a fronte di un tessuto industriale che registra poche realtà tenacemente sopravvissute». Alle ore autorizzate di Cig straordinaria è necessario aggiungere il bacino di lavoratori che utilizzano gli ammortizzatori sociali in deroga (complessivamente ormai 11 mila unità lavorative).
«Un programma pluriennale per promuovere nuovo lavoro e difendere quello esistente - è il percorso individuato dalla Cisl - attraverso un’alleanza sociale e istituzionale, ma anche di risorse finanziarie imponenti per programmare sia la fuoriuscita verso il mercato del lavoro dei lavoratori che utilizzano gli ammortizzatori sociali, sia nuove opportunità per le migliaia di disoccupati soprattutto giovani».
La proposta del sindacato, dunque, di garantire maggiori entrate alla Regione Sardegna – si veda il debito dello Stato per diversi miliardi di Euro verso la Regione – e l’accelerazione della spesa sui fondi europei e sulle risorse proprie della stessa Regione rappresentano, entrambi, obiettivi ineludibili insieme alla rinegoziazione del patto di stabilità. «L’alternativa - conclude il segretario generale - è che la Sardegna incrementi ulteriormente il numero dei lavoratori tutelati dagli ammortizzatori sociali ( cosa per altro positiva per attutire l’impatto della crisi) senza però offrire un futuro di lavoro e di migliori opportunità ai suoi cittadini e alle loro famiglie».
Nella foto: la protesta di alcuni lavoratori dell'ex Vinyls incatenati
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