La netta frattura nel primo partito del centro-destra a livello nazionale riapre scenari elettorali anche in Regione e città. Giancarlo Balbina sprona l´opposizione a ricercare subito alternavive di governo
ALGHERO - Marco Tedde II forse al capolinea. Mancano poco meno di due anni ancora alla fine dell'esperienza amministrativa, ma considerando la netta
spaccatura nel Popolo della Libertà e la nascita di Futuro e Libertà, non è escluso che il paese possa essere presto chiamato alle urne. Con ripercussioni a catena tutt'altro che prevedibili. L'unica certezza, sempre che in politica l'esperienza conti davvero qualcosa, è che il sindaco di Alghero in caso di ritorno al voto cercherà in tutti i modi di non farsi scappare nuovamente la candidatura.
Ci aveva già provato a
dicembre di due anni fa, quando fino all'ultimo ha sperato in un posto come consigliere regionale (era arrivato fino alle dimissioni, per poi ritirarle una volta trovata la porta chiusa), è quindi assai probabile che ci riprovi oggi. E aumentando i posti potenzialmente disponibili, grazie anche al nuovo movimento finiano, non è detto che questa volta non faccia il grande salto. Portando, di fatto, la città al voto anticipato.
Tra i primi a intuire il possibile ritorno alle amministrative c'è Giancarlo Balbina, coordinatore cittadino di Sinistra Ecologia e Libertà. E' lui che da la scossa chiedendo con forza «l’apertura di un tavolo politico del centro-sinistra algherese, nel quale possano confluire, con pari dignità, tutte le forze politiche dell’opposizione cittadina, movimenti, ma anche singoli cittadini, che vogliano riprendere il gusto di fare politica, ricostruendo un percorso di solidarietà, di equità, di vera partecipazione democratica».
L'esponente della Sinistra cittadina non usa mezze parole per definire l'esperienza di governo: «un fallimento clamoroso e senza attenuanti, che trova una palese conferma anche nello sterile traccheggiamento nel quale da tempo naviga la Giunta Tedde, e nella condizione di abbandono nelle quali versa la città, che mai come questa estate, ha toccato il fondo, suscitando forti critiche da parte di turisti e operatori economici, per la sporcizia delle strade e dei cassonetti dei rifiuti solidi urbani, per la carenza nei servizi di trasporto locali, per le condizioni caotiche della viabilità cittadina, per il degrado che ha colpito la laguna del Calic, che ha provocato gravi conseguenze alla balneazione di un lungo tratto di litorale algherese, con forti ripercussioni negative per l’immagine turistica della Riviera».
«A queste pesanti negatività legate ad una cattiva gestione amministrativa - attacca Balbina - si aggiungono le disfunzioni e i ritardi che colpiscono da anni il territorio, dalla pesante condizione di disfacimento in cui si dibatte la Sanità algherese, a cui è negata perfino la possibilità di esercitare il diritto di nascere nella nostra città, alle difficoltà del trasporto aereo, dalle inadeguatezze del Porto all’abbandono delle borgate, fino all’agonia nella quale si dibattono le campagne, in preda ad una crisi sistemica e all’incuria con le quali vengono trattate preziose risorse come Surigheddu e Mamuntanas».
Nella foto: Gianfranco Fini ad Alghero