Red
10 gennaio 2005
Bogamarì e polemiche, cocktail algherese
Anche quest’anno, nonostante il solito apprezzamento di turisti e clienti locali per la possibilità di acquistare il prelibato frutto di mare direttamente dai pescatori algheresi, non sono mancate le polemiche

ALGHERO - Il riccio di mare, prelibato frutto di mare, è arrivato anche quest´anno sulle ceste e i banchi esposti lungo il lido di Alghero. Grazie al puntuale arrivo delle secche di gennaio, infatti, molti sono i venditori ambulanti che si sono attrezzati per vendere il caratteristico frutto dei nostri mari. Banchi accostati uno di seguito all´altro che espongono la prelibata merce in attesa che gli automobilisti di passaggio vengano fatalmente attratti dalla squisita merce in esposizione. Il bogamarì, che dai buongustai
viene spesso paragonato all´aragosta, altro famoso prodotto dei nostri mari, ha mantenuto lo stesso prezzo dell´anno scorso, 2,50 euro la dozzina. Se invece si vuole acquistare la prelibata polpa rossa direttamente in barattolo, il prezzo lievita, arrivando facilmente a circa 60 euro al chilo.
Diversi poi sono gli impieghi in cucina: dalla classica degustazione accompagnata da una fetta di pane e da qualche bicchiere di buon vino, all´immancabile e ormai famoso piatto che da sempre ha riscosso il maggior successo, le linguine rosse al sugo di riccio. Numerosi sono gli acquirenti in questi giorni che, invogliati dalle giornate calde e soleggiate, stanno approfittando per effettuare il classico pranzo in spiaggia a base di riccio. Immancabili quindi le file di clienti che pazientemente aspettano il proprio turno per acquistare i ricci di mare dai pescatori posizionati nel più classico dei mercati all’aperto, che nasce spontaneo ogni inizio anno, nei pressi del Lido di Alghero.
Ma anche quest’anno, nonostante il solito apprezzamento di turisti e clienti locali per la possibilità di acquistare il prelibato frutto di mare direttamente dai pescatori algheresi, non sono mancate le polemiche. Infatti anche quest´anno la stagione della pesca si è aperta all´insegna di alcuni problemi che sussistono da anni e paiono essere anche abbastanza gravi. Il certificato di qualità che permette la regolare vendita da parte dei pescatori non è mai giunto agli operatori locali dalla Regione nonostante il Comune di Alghero, tramite Asl, si già ricorso, con esito positivo, alla riqualificazione delle acque. Dunque la vendita del Bogamarì si rivela più complicata del previsto. E nonostante quell’apparente velo di folklore che rappresentano i pescatori, eredi della più importante tradizione professionale algherese, la burocratizzazione colpisce in maniera decisa anche qui. In attesa del nullaosta della Regione la vendita è dunque non autorizzata e sembra che per lo stesso motivo gli enti preposti non abbiano organizzato nessun tipo di manifestazione culturale gastronomica. Comunque c’è da sottolineare come in un periodo come le “secche di Gennaio”, reso ancor più appetitoso dalla vendita dei ricci, sia imprescindibile organizzare delle manifestazioni che, passando per delle degustazione tipiche, possano anche arrivare a delle proposte artistiche e di spettacoli che siano di richiamo per turisti stranieri e locali. Non si sottolinea da più parti l’intenzione di allungare la stagione turistica?
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