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Red 15 gennaio 2005
Progetto Sardegna, per il Parco la Regione in primo piano
Chicco Porcu, consigliere regionale e vicepresidente del gruppo consiliare Porgetto Sardegna afferma:«Un nuovo progetto per il Parco del Gennargentu dopo la revoca del decreto »
Progetto Sardegna, per il Parco la Regione in primo piano

CAGLIARI - «Il progetto di un Parco nel Gennargentu non va cancellato, ma può rinascere sulla base di su una nuova intesa Stato-Regione, che tenga in maggiore considerazione il ruolo della Regione e delle Amministrazioni locali». Lo afferma Chicco Porcu, consigliere regionale e vicepresidente del gruppo consiliare Progetto Sardegna, secondo cui non si deve «rinunciare a priori a un Parco Nazionale, perchè è uno strumento più forte, anche dal punto di vista delle potenzialità economiche, di qualsiasi Parco Regionale o Comunale».
«Sulla base di analoghe esperienze in Italia e in Europa, il Parco rappresenta un modello di sviluppo ampiamente sperimentato. Porta risorse e genera reddito perchè è appetibile sul mercato turistico e garantisce il potenziale visitatore sulla "qualità del prodotto": più garanzie, più visitatori, più ricchezza - ricorda ancora Porcu - Altri modelli proposti, come il riconoscimento della cultura legata al Pastoralismo, non sono alternativi al Parco, ma possono avere una valorizzazione proprio grazie alle apposite misure di salvaguardia delle attività dell´Uomo nella Natura previste nella tanto bistrattata legge quadro 394/91 sui parchi nazionali. Queste cose vanno dette con chiarezza per evitare di generare false illusioni e aspettative».
Per il vicepresidente del gruppo di PS: «L´opposizione al Parco, quella non strumentale, sembra concentrarsi sulla disciplina della caccia e sul sistema di nomine degli organi di gestione. Sugli uni e sugli altri è possibile trovare nuove intese che tengono conto del legittimo desiderio di continuare attività tradizionali e di attribuire alla Regione ed alle Amministrazioni locali maggior potere decisionale».
Dunque, «occorre ripartire con umiltà, promuovendo esperienze pilota, premiando finanziariamente chi accetta un sistema di regole e di cooperazione, comunicando i risultati ottenuti, spiegando meglio il contesto all´interno del quale la Sardegna si troverà a competere nei prossimi anni», perchè, conclude Chicco Porcu, «senza il consenso dei territori interessati il Parco non può partire. Ma i territori interessati non possono fare a meno del Parco».



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