Tre piatti di pesce su quattro consumati in Italia sono stranieri. Istituzioni, mondo scientifico, accademico e gastronomico si sono dati appuntamento ad Alghero per discutere del futuro di un settore strategico in Italia
ALGHERO - «Quello che presentiamo oggi è un nuovo progetto per l'Acquacoltura italiana». Così, il presidente dell'Asa (Associazione Mauro Manca ha introdotto questa mattina (giovedì) la due giorni dedicata al Convegno Nazionale dell'Acqualcoltura. Le istituzioni, il mondo scientifico, accademico e gastronomico si sono dati appuntamento ad Alghero, all'Hotel Catalunya, per discutere del futuro di un settore strategico in Italia.
Tre piatti di pesce su quattro consumati in Italia sono stranieri, è la prima desolante notizia che si ricava dalle informazioni fornite da Impresa Pesca Coldiretti. Nell'arco di due anni, il settore ha perso il 12 per cento della produzione e l’11 per cento dei ricavi. In aumento, purtroppo, le importazioni dall’estero che nei primi otto mesi del 2010 hanno fatto segnare una crescita del 2 per cento.
Risollevare le sorti del comparto è uno dei principali obiettivi del summit algherese. «Lanciamo da qua un prodotto marchiato, di qualità, rintracciabile dai consumatori - commenta Manca -. Dobbiamo inventare un nuovo modo di mangiare il pesce. Questa è l'occasione di discussione e assaggio dei nostri prodotti». Il programma degli interventi proseguirà nel pomeriggio (dalle 15.40 alle 18); nella giornata di venerdì seguirà il convegno-dibattito a partire dalle 9.30. Dopo la conclusione dei lavori, intorno alle 13, si terrà il pranzo proposto da 4 importanti chef italiani, selezionati dalla Jeunes Restaurateurs d'Europe, tra cui il carlofortino Luigi Pomata e l'algherese Cristiano Andreini.