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Red 1 febbraio 2011
«Il pescato dell’Asinara si può mangiare»
È il messaggio partito questo pomeriggio da Baldinca, dove hanno sede gli uffici del settore Ambiente della Provincia di Sassari, al termine del lungo e serrato confronto voluto dall’assessore provinciale Paolo Denegri
«Il pescato dell’Asinara si può mangiare»

PORTO TORRES - «Basta con i timori, il pescato del golfo dell’Asinara si può mangiare». È il messaggio partito questo pomeriggio da Baldinca, dove hanno sede gli uffici del settore Ambiente della Provincia di Sassari, al termine del lungo e serrato confronto voluto dall’assessore provinciale Paolo Denegri, al quale hanno preso parte le associazioni dei pescatori, i rappresentanti dei commercianti e dei ristoratori, i vertici del Dipartimento di prevenzione dell’Asl di Sassari, i dirigenti dell’Istituto zooprofilatico sperimentale della Sardegna e gli amministratori dei Comuni interessati.

Un faccia a faccia con i pescatori, i commercianti e i ristoratori, che già dall’indomani dell’incidente dell’11 gennaio – che ha provocato lo sversamento in mare di olio combustibile dall’impianto portuale di E.On – hanno dovuto fare i conti con il diffondersi di una psicosi collettiva «comprensibile ma ingiustificata», come è stato sottolineato nel corso dell’incontro odierno.

Convocato con l’obiettivo di evitare ogni preoccupazione sanitaria ai cittadini, ma anche per rinfrancare i pescatori e le alte categorie della filiera alimentare – «siamo i primi interessati allo stato di salute di ciò che commerciamo», hanno spiegato – il tavolo insediatosi oggi ha sortito gli effetti sperati. Dal Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria sassarese – cui fanno capo i servizi di Igiene pubblica e di Igiene degli alimenti di origine animale – e dall’Istituto zooprofilatico sperimentale della Sardegna è stata garantita massima celerità per il completamento delle indagini chimiche avviate.

«Per le certificazioni attenderemo ancora una quindicina di giorni, ma tutti i dati raccolti finora portano ad affermare che non ci siano elementi tali da indurci in allarme», ha detto Paolo Denegri alla numerosissima rappresentanza di pescatori provenienti da tutte le compagnie dell’area coinvolta dalle conseguenze della perdita di olio combustibile in mare. «In attesa che i dati finali certifichino questa situazione, siamo nelle condizioni di rassicurare i consumatori – ha aggiunto – anche nell’interesse di tre comparti, pesca, commercio e ristorazione, che per il valore economico e culturale vogliamo proteggere e tutelare dai comprensibili timori che ciò che è successo possono aver provocato».

Amministratori, pescatori e tecnici hanno convenuto sull’opportunità di continuare a incontrarsi, «per stabilire un confronto che contribuisca a intensificare la necessaria collaborazione», è stato detto. Da una parte si chiede ai pescatori di mettere a disposizione dell’Asl il pescato necessario per effettuare un’indagine più approfondita e completa possibile. Ma è la richiesta che arriva da pescatori, commercianti e ristoratori a tenere banco a lungo.

«Vogliamo un tavolo di confronto con E.On, per pianificare insieme una strategia che ci risarcisca per i danni subiti sinora e quelli che rischiamo di subire quest’estate, a causa del danno d’immagine inferto al territorio da questo episodio». Appello raccolto dall’assessore Denegri. «Sinora i rappresentanti dell’azienda si sono fatti carico delle proprie responsabilità e hanno messo in moto ogni azione necessaria per riparare ai danni prodotti dall’incidente – ha assicurato – faremo in modo di accelerare e favorire un incontro con loro perché possano ascoltare anche le vostre richieste».



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