Dramma abitazione. Un´altra storia di povertà, di disoccupazione e di emergenza casa ad Alghero. Marito e moglie, entrambi 24enni e disoccupati, hanno occupato la Casa Parrocchiale di Sa Segada
ALGHERO - Un'altra storia di povertà, di disoccupazione e di emergenza casa ad Alghero. Francesca (il nome è di fantasia ndr) e il suo compagno, entrambi disoccupati e 24enni, vivono da alcuni giorni nell'abitazione di fianco la chiesa di Sa Segada, perchè - come sostengono - non hanno un posto da vivere. Hanno resistito per tre anni dalla madre del ragazzo, anche se in uno spazio di 40 metri quadrati, dove è difficile farlo per 3 adulti e la bimba di 6 mesi, nata dalla loro unione. «Avevamo una casa - dicono - ma il Comune ci ha sostenuto finanziariamente solo per alcuni mesi e non lavoriamo salvo qualche giornata saltuaria».
Già domani (martedì) avranno un appuntamento presso i Servizi Sociali per trovare una soluzione al problema. D'altronde la situazione non ha lasciato indifferenti il Comitato di Borgata e lo stesso Padre Maurizio che non hanno preso bene l'occupazione, nonostante non sia il primo caso da quelle parti. Ora sarà il Comune a dover intervenire, laddove le famiglie d'origine non sono in grado di farlo. E accade sempre più spesso in una generazione, quella dei 20-30 di oggi, che sempre meno può contare sul lavoro e su una casa, in una società che sempre meno riesce a garantire un diritto e a facilitare un bisogno primario.
L'assistenzialismo è la soluzione-tampone necessaria nell'intervento immediato, ma occorrono politiche di sostegno all'occupazione e all'emergenza abitazionale che in questa città emergono ogni giorno nella loro drammatica attualità. Se da anni non si costruiscono alloggi di edilizia popolare e asili comunali, se i progetti di sostegno all'occupazione spesso vengono affidati a imprese extraurbane e se quelli di sviluppo (vedi Puc) sono bloccati da anni: il rischio è che la città si confermi sì sostenibile, ma solo per le piste ciclabili.
Nella foto: la Casa parrocchiale di Sa Segada occupata da due giovani algheresi disoccupati