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Red 15 febbraio 2005
Tedde scrive a Berlusconi per il riconoscimento della Lingua Catalana
Il sindaco di Alghero, Marco Tedde, scrive una lettera al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, nella quale chiede un intervento del governo per il riconoscimento nella Costituzione Eurpoea della Lingua Catalana. Di seguito riportiamo integralmente la missiva
Tedde scrive a Berlusconi per il riconoscimento della Lingua Catalana

ALGHERO - Onorevole Presidente, dalla lettura attenta del testo della Costituzione Europea emerge in maniera inequivocabile che la Lingua Catalana non ha alcun tipo di riconoscimento nel contesto della stessa. Non si può nascondere una certa perplessità nel constatare che sono ufficiali altre lingue parlate da una consistenza numerica decisamente inferiore agli oltre undici milioni di catalano-parlanti distribuiti in quattro Stati Europei (Spagna, Francia, Andorra e Italia) di cui tre comunitari.
Il Catalano è inoltre lingua insegnata in numerose università del mondo ed in particolare della Comunità Europea, nonché in Italia comprese le due università sarde di Cagliari e Sassari.
L’evidente e marcato interesse di Alghero per il riconoscimento del Catalano nella Costituzione Europea è dato dal fatto che in questa città ancora oggi si parla questa lingua radicatasi, a seguito di particolari vicende storiche, fin dal 1353.
Numerosi sforzi sono stati profusi negli ultimi decenni, sia dalle varie Amministrazioni Comunali succedutesi che dalle Associazioni culturali, per il potenziamento e la diffusione della lingua catalana. Importanti obiettivi sono stati di recente raggiunti grazie alla legge 482/99 che è intervenuta a sostegno delle lingue minoritarie - e quindi anche della lingua catalana - a seguito del dettato dell’art. 6 della Costituzione italiana.
E proprio così, come la nostra Costituzione riconobbe fin dalla sua promulgazione nel 1948 la tutela delle minoranze linguistiche presenti nel territorio dello Stato Italiano, vorremmo che oggi il nostro Governo si facesse portatore e promotore in campo europeo delle stesse istanze, nonostante – come si è avuto già modo di dire – la Lingua Catalana non è certo da considerarsi minoritaria.
Inoltre il riconoscimento della Lingua Catalana all’interno della Costituzione Europea andrebbe a rendere più solido l’ideale di Europa delle Nazioni oltre che di Europa degli Stati.
Sono certo che Ella, Signor Presidente, vorrà valutare positivamente questa proposta e farsi parte attiva affinché il Governo Italiano sia latore della stessa.
Voglia gradire nel frattempo i miei più cordiali saluti e sinceri auguri di buon proseguimento per il suo eccellente lavoro di Governo.

Nella foto: Marco Tedde
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