Autorizzazione all’uso irriguo delle acque depurate. Da oggi Abbanoa, gestore del depuratore cittadino, potrebbe così già dirottare i reflui verso le condotte del Consorzio di Bonifica della Nurra. Le dichiarazioni di Tedde, Cadeddu e Visconti. Le telecamere di Alguer.it presto a San Marco per verificare lo scarico dell'impianto
ALGHERO - Da mercoledì 18 maggio, il Piano di Gestione delle Acque firmato tra gli altri enti da Regione, Provincia di Sassari, Abbanoa e Consorzio Bonifica della Nurra, prevede che le acque reflue trattate al depuratore di San Marco possano essere impiegate a scopi irrigui. Una firma importante anche quella apposta in calce all’accordo il giorno 20 maggio da Provincia e Consorzio di Bonifica, in quanto disciplina l’immissione del refluo depurato direttamente nelle condotte di quest’ultimo.
Detta così potrebbe sembrare il remake di quanto annunciato il
7 agosto 2010 dal Comune di Alghero, si tratta, invece, dell’ultimo di una lunga serie di attesi atti amministrativi: da oggi Abbanoa, gestore del depuratore cittadino, potrebbe così già dirottare i reflui verso le condotte del Consorzio di Bonifica della Nurra evitando lo scarico nel Rio Filubertu e quindi nello stagno del Calich. Sversamento ininterrotto dal febbraio 2009, giorno in cui è entrato in funzione l'impianto di San Marco, contribuendo in modo determinante ai noti problemi che investono Calich e litorale spiaggiato di Maria Pia.
Ora il Consorzio di Bonifica della Nurra prenderà in carico le acque del depuratore per immetterle nei 1.300 km di condotte, miscelandole alle acque grezze convenzionali derivanti dall’invaso del Cuga. «Rimane fermo che lo stagno del Calich è “gravemente malato” - ricorda comunque Marco Tedde - e che è necessario che la regione intervenga urgentemente con la nomina di un Commissario che studi e analizzi l’annoso problema e una volta per tutte metta al centro interventi risolutivi».
Nello stagno, infatti, confluiscono, tra gli altri, gli scarichi dei depuratori di Olmedo e dell’area industriale di San Marco che, al contrario di quello di Alghero, non possono essere definiti di ultima generazione. «Siamo riusciti a centrare l’obbiettivo di concludere positivamente una procedura che ha richiesto molto tempo - sottolinea ancora Tedde - e siamo soddisfatti dell’approvazione del Piano di Gestione che ha dato il via libera alla Provincia di Sassari per autorizzare il dirottamento delle acque depurate, e questo non può che contribuire, anche se in parte, alla risoluzione dei problemi della laguna del Calich».
Di «atto di consapevolezza e responsabilità», invece parlano il Presidente di Confcommercio Alghero, Massimo Cadeddu, il Presidente del Consorzio Turistico Riviera del Corallo, Stefano Visconti e i Balneari catalani. «Si rileva - commenta Cadeddu - l’impegno della nostra Amministrazione Comunale, nel voler mettere la parola fine ad un problema grave per gli equilibri del nostro ecosistema, che impatta anche sulla qualità delle acque dei nostri litorali. Infatti - ricorda Visconti - negli ultimi anni le acque costiere limitrofe al bacino del Calich, a seconda delle correnti e dei gioco dei venti, non presentavano più la caratteristica cristallinità e trasparenza, come nell’immaginario del turista che sceglie la nostra località ancora prevalentemente per le sue bellezze naturalistiche».
«Il suggestivo tratto di costa sabbiosa - prosegue Visconti - interessato dal fenomeno, che si estende dal porto di Fertilia fino a lambire Maria Pia, vede la presenza di alcuni stabilimenti balneari e attività produttive la cui attività è strettamente legata ai litorali. Presumibilmente, l’intorbidimento dello acque costiere e la loro colorazione giallastra sono dovuti all’apporto eccessivo di acque di sversamento nel bacino imbrifero del Calik, e conseguente immissione delle acque salmastre in mare. Il disciplinare sull’impiego del refluo depurato dovrebbe, per lo meno, migliorare l’attuale situazione. Poiché Alghero vende un prodotto balneare - continua Visconti - questo deve essere il miglior prodotto balneare possibile, per reggere la concorrenza spietata di altre località antagoniste».
«Ciò significa spiagge sempre pulite e acque trasparenti. Vigileremo - conclude Cadeddu - sullo stato di salute del Calich, viste le gravi ripercussioni su ambiente e litorali del recente passato, nell’interesse della cittadinanza, delle imprese e dei turisti che ancora ci scelgono. In un momento di grave crisi economica provare a porre rimedio ad una delle cause in grado di compromettere gli esiti di una stagione turistica è fatto apprezzabile».
Nella foto: lo scarico del depuratore di San Marco