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Red 28 maggio 2011
Spesa farmaceutica: Sardegna +9%
Le donne poi spendono di più in farmaci rispetto agli uomini. La provincia di Sassari inoltre è quella che, tra il 2009 e il 2010, ha avuto il maggior incremento della spesa farmaceutica lorda, con un aumento del 5 per cento
Spesa farmaceutica: Sardegna +9%

SASSARI - In Sardegna si spende pro capite il 9 per cento in più rispetto alla media nazionale nella farmaceutica convenzionata (esclusi i farmaci con piano terapeutico), cioè nella spesa sostenuta per il ritiro dei farmaci consegnati con ricetta mutualistica attraverso le farmacie private presenti sul territorio della Regione. Le donne poi spendono di più in farmaci rispetto agli uomini. La provincia di Sassari inoltre è quella che, tra il 2009 e il 2010, ha avuto il maggior incremento della spesa farmaceutica lorda, con un aumento del 5 per cento.

Sono questi i primi dati emersi durante l’incontro organizzato nei giorni scorsi dal Dipartimento del Farmaco dell’Asl di Sassari e che ha visto la partecipazione, nella sala riunioni del padiglione F a Rizzeddu, di una rappresentanza di medici di famiglia, pediatri di libera scelta, responsabili di Dipartimento dell’Asl di Sassari quindi del presidente di Federfarma Manlio Grandino e di Roberto Cadeddu in rappresentanza dell’Ordine dei farmacisti.

Il rapporto sulla spesa farmaceutica, presentato da Mario Volpato, amministratore delegato della Marno, società di servizi specializzata nelle gestioni documentali e nel trattamento dati farmaceutici, ha fornito un quadro della spesa e dei consumi farmaceutici derivanti dalle prescrizioni a carico del Ssn effettuate in Sardegna nel 2010. Sono stati considerati i farmaci distribuiti dalle farmacie nel normale regime convenzionale e quelli che le farmacie hanno erogato "per conto" delle aziende sanitarie che hanno provveduto al loro acquisto.

«Questo è il primo di una serie di incontri che deve portarci a riflettere su dei numeri e sulle soluzioni comuni e condivise da adottare – ha detto il direttore generale dell’Asl di Sassari Marcello Giannico –. L’obiettivo è ridurre e contenere la spesa farmaceutica e per questo ci è sembrata opportuna un’azione tesa a sensibilizzare la classe medica». «L’incontro – ha sottolineato Lucia Carta direttore del Dipartimento del farmaco dell’Asl di Sassari – deve servire a riflettere sulla appropriatezza della prescrizione, sull’uso non congruo o eccessivo del farmaco quindi ancora sull’eventuale approccio ai farmaci a brevetto scaduto. Un discorso che non può esaurirsi in un unico incontro – ha puntualizzato – ma ci vedrà impegnati in altri che stiamo organizzando ancora a Sassari, quindi ad Alghero e Ozieri».

Tra le azioni che l’Asl di Sassari intende mettere in campo per la riduzione della spesa farmaceutica, in una stretta collaborazione con i medici di famiglia, dal dipartimento del farmaco fanno sapere che «sono state previste, nell’ottica di un approccio culturale con sensibilizzazione della classe medica, l’invio di comunicazioni, report generali e individuali sulla spesa farmaceutica. A queste si aggiungono visite nell’ambulatorio dei singoli medici per illustrare e commentare i report, quindi la presentazione dei dati di spesa agli specialisti ambulatoriali e ospedalieri della Asl e della Aou (induttori di prescrizione), e ancora incontri mirati su specifici argomenti con tutti i medici prescrittori della provincia (Mmg e specialisti) in particolare per le categorie dei farmaci che incidono maggiormente sulla spesa e per illustrare le eventuali nuove disposizioni regionali.

A questi si aggiunge l’’istituzione della Commissione sull’appropriatezza prescrittiva per l’analisi delle prescrizioni non congrue o mancato rispetto delle disposizioni regionali e nazionali». Dal rapporto presentato a Rizzeddu emerge che, oltre allo scostamento dalla media nazionale, a incidere maggiormente nella spesa farmaceutica sarda sono i farmaci inibitori di pompa quindi ancora le sostanze ad azione sul sistema renina-angiotensina, in particolare i sartani, le statine, gli antibatterici, gli antidepressivi e i farmaci anti-infiammatori non steroidei (Fans).

Dalla spesa lorda pro capite sarda inoltre, emerge che le donne sono quelle che mediamente spendono di più, 252 euro contro i 206 degli uomini. Se si considerano le classi di età, da quella pediatrica agli ultra 75enni, le donne sono quelle che spendono di più in farmaci nelle fasce di età comprese tra i 15-24 anni e i 65-74 anni. Gli uomini invece spendono di più nelle classi di età inferiori ai 15 anni e in quella degli ultra 75enni. In Sardegna, tra il 2009 e il 2010, la spesa farmaceutica convenzionata ha avuto un incremento dell’1,1 per cento netto, passando da 340.938.505 euro a 344.789.284, mentre quella “per conto” è cresciuta del 9,7 per cento passando 25.445.018 euro a 27.917.852.

Tra le province isolane, nello stesso arco di tempo, quella di Sassari è tra quelle che ha fatto registrare il maggior incremento nella spesa farmaceutica convenzionata dopo la provincia di Oristano (2,2 punti percentuali). A Sassari si è passati da 67.344.025 a 68.590.116 con un incremento dell’1,9 per cento (la variazione totale regionale è dell’1,1 per cento), mentre in quella “per conto” Sassari è quella che ha speso di più passando da 3.628.115 a 4.199.773 con un incremento del 15,8 per cento (Oristano è seconda con un incremento del 14,4 per cento, mentre la crescita regionale è del 9,7 per cento).

La spesa lorda in provincia di Sassari, tra il 2009 e il 2010, cresce e passa da 78.381.677 euro a 82.300.434 con un incremento del 5 per cento (quella totale regionale è del 4,2 per cento) e i farmaci acquistati passano da 5.930.855 a 6.215.353 con una crescita percentuale di 4,8 punti (la crescita totale regionale è del 4,3 per cento). Tra le cause fondamentali della variazione intercorsa nella spesa lorda, il rapporto presentato a Rizzeddu fa riferimento ai prezzi e ai consumi. E così se i primi sono calati del 3,4 per cento i secondi invece hanno inciso per il 7,5 per cento, per una incidenza totale sulla spesa regionale del 4,2 per cento.

Vale la pena notare (in una classifica a 5) poi come i maggiori incrementi nei consumi siano stati rilevati tra i farmaci per disturbi correlati all'acidità, sostanze modificatrici dei lipidi, azione su sistema renina-angiotensina, antitrombotici e vitamine. Mentre i farmaci per i quali si è registrato il maggior incremento della spesa sono quelli relativi a sostanze modificatrici dei lipidi, farmaci per disturbi correlati all'acidità, antiepilettici, farmaci usati nel diabete e malattie delle ossa

Infine, un raffronto sui consumi di medicinali nell’arco di 5 anni (dal 2006 al 2010), mostra come i farmaci inibitori di pompa siano quasi raddoppiati, crescendo dell’80 per cento, i farmaci per la cura dell’ipertensione (sartani) siano cresciuti del 54 per cento così come i betabloccanti (antiipertensivi) cresciuti del 42 per cento. Un incremento nei consumi lo hanno fatto registrare anche quelli per le malattie delle ossa cresciuti del 62 per cento. A questi si aggiungono i consumi delle statine cresciuti del 32 per cento, dei corticosteroidi sistemici cresciuti del 30 per cento, degli antidepressivi del 25 per cento e degli antidiabetici orali del 19 per cento.
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