S.A.
4 giugno 2011
«Bene le elezioni, ora tocca ad Alghero»
Il commento dell´assessore provinciale e consigliere algherese Enrico Daga sugli ultimi risultati elettorali, richiamando il centro-sinistra all´unità e al vento di cambiamento verso le amministrative algheresi

ALGHERO - «I risultati dei ballottaggi a Cagliari, Milano e Napoli, solo per citare i più significativi, ci danno la visione di un'altra Italia. A poco valgono le innumerevoli interpretazioni del voto che tentano di decretare a chi, o a quale partito, debba essere attribuita la vittoria. Non siamo al gioco del calcio. Questa tornata elettorale, di fatto, apre la strada alla "terza repubblica", consegnando al centrosinistra italiano e sardo un'ulteriore occasione di rilancio».
Così, Enrico Daga, consigliere comunale algherese e assessore provinciale (alla Programmazione e Bilancio ndr) commenta la tornata elettorale, sgombrando il campo da subito sulle varie paternità dei candidati di partiti o liste d'appartenenza (diversi sindaci del centro-sinistra eletti non sono del Pd ndr), l'importante è il risultato. Un' Italia ancora speranzosa con il coinvolgimento di migliaia di giovani e di persone che hanno preso coscienza «della società civile che ha dimostrato con i fatti, che la politica non sempre vince quando si fa nelle stanze chiuse dei partiti o in qualche salotto buono» dice Daga.
Questo vince, secondo il politico algherese, «contro la macchina del fango e le promesse dell'ultima ora», in una fase che definisce della maturità con cui «l'elettorato ha saputo bocciare una certa proposta politica», quella «dei partiti che, dopo essersi misurati attraverso le primarie, hanno ristabilito uno spirito unitario che ha consentito ai candidati di raggiungere questi risultati insperati».
«La stessa - spiega - con la quale il centrosinistra deve rispondere a questa chiamata con autorevolezza, sapendo interpretare al meglio la voglia di cambiamento e partecipazione attiva che gli elettori hanno sancito con questo voto, incoraggiando le migliori intelligenze all'impegno ed alla partecipazione. I vecchi rituali, che hanno contraddistinto il nostro fallimento in troppe occasioni, debbono essere ricordati a monito di una concezione della politica del passato». E in conclusione un riferimento ad Alghero: una delle città ritenute "impossibili", ma comunque «un treno da agganciare in corsa del cambiamento, quello vero. C'è un anno di tempo, probabilmente meno».
«Alghero è ricca di intelligenze e professionalità che si impegnano nelle associazioni, nel mondo accademico e della sanità, nell'impresa, nella cultura, nello sport, oltre che nei partiti. A costoro il Partito Democratico deve saper aprire le porte, e a costoro va chiesto quel sacrificio nobile dell'impegno politico che, in altre città, ha saputo riaccendere le speranze per una società più equa, giusta, solidale».
|