A.B.
25 luglio 2011
«Indispensabile una mobilitazione dei sardi»
Questa la ricetta del segretario generale della Cisl Sarda Mario Medde per superare la crisi della politica e per rilanciare il lavoro e l’economia

CAGLIARI - «La Sardegna, più di altre regioni, necessita di una grande mobilitazione di tutte le energie sociali, civili ed economiche a tutela degli interessi generali e del bene comune. E’ in questa direzione che è indispensabile muoversi per ridurre l’impatto della crisi economica, per rilanciare la crescita e il lavoro e per fermare i processi disgregatori che si avvalgono di scelte corporative e spesso qualunquistiche».
Questa la ricetta proposta dal segretario generale della Cisl Sarda Mario Medde, che sottolinea come sia indispensabile «che tutte queste forze si riconoscano in un progetto partecipato e solidale per rafforzare la coesione sociale. Sul piano programmatico e degli obiettivi è necessario avviare le riforme istituzionali e sociali in grado di assicurare alla Sardegna una nuova stagione di progresso ed espansione di diritti di cittadinanza».
«Si tratta di rinegoziare con lo Stato il patto Costituzionale e di costruire sul lavoro le strategie necessarie a liberare e sviluppare le potenzialità e le speranze dei sardi. Nell’attuale situazione di drammatica crisi, la mobilitazione delle persone e delle coscienze è fondamentale per contrastare gli effetti devastanti di chi si arrende alla ineluttabilità delle difficoltà, di chi ripiega nelle lotte di corporazione, di quanti rifluiscono nell’anti politica, o di chi pensa che sia possibile fuoriuscire dalla recessione con politiche ordinarie. La marcia contro la povertà e per i diritti dei popoli del 4 settembre, lo sciopero generale annunciato da “Cgil”, “Cisl” e “Uil” per l’autunno intendono, entrambi, mobilitare l’Isola per dare una speranza alle nuove generazioni e per assegnare maggiore forza alle ragioni di un nuovo patto Costituzionale tra lo Stato e la Regione. E’ questa – conclude Medde - la sfida per una Sardegna civile e del lavoro, che necessita però di istituzioni sarde più forti ed efficaci».
Nella foto: Il segretario generale della Cisl Sarda Mario Medde
|