Stefano Idili
12 marzo 2005
Indagine regionale conoscitiva su pesca in stagni e lagune costiere
La Sardegna, con quasi 15 mila ettari di stagni costieri, di lagune un tempo pescose, ha una grande risorsa inutilizzata

CAGLIARI - «La pesca negli stagni e nelle lagune costiere? Una risorsa, una grande ricchezza trascurata o poco utilizzata», questo il commento del presidente della Commissione Agricoltura ed Ambiente del Consiglio regionale, Alberto Sanna. La Commissione Agricoltura, competente anche per la pesca, ha discusso dei problemi del comparto ed ha deciso, spiegano il presidente ed il vice presidente, di avviare una indagine conoscitiva su un settore che, valorizzato, potrebbe rappresentare una voce "importante" nel sistema economico sardo.
I dati attuali sono sconfortanti. Per esempio a Santa Gilla, 1.800 ettari di superficie gestiti da un Consorzio al quale aderiscono 190 pescatori (riuniti in cooperativa o soci "singoli", sono state realizzate imponenti opere, con fondi pubblici, nazionali e comunitari. «Forse certi interventi si sono dimostrati inadeguati - ha commentato Alberto Sanna - ma una risorsa di questa importanza non può essere dimenticata, abbandonata a se stessa, all´incuria dei vandali o del tempo. Giuseppe Atzeri, inoltre,ha affermato che la Sardegna deve valorizzare tutte le sue notevoli potenzialità La Sardegna, con quasi 15 mila ettari di stagni costieri, di lagune un tempo pescose, ha una grande risorsa inutilizzata. Ogni anno, secondo stime ufficiali, si producono, nelle peschiere sarde, meno di 1000 tonnellate di pesce, con una resa per ettaro decisamente bassa. Partendo da queste considerazioni, la commissione Agricoltura ed Ambiente ha, quindi, deciso di avviare una approfondita indagine conoscitiva su questo "enorme" patrimonio. La prima visita della commissione, è stata fatta alle strutture cagliaritane dello stagno di Santa Gilla, poi sarà la volta degli altri stagni costieri, delle altre lagune che possono rappresentare, per molte parti dell´isola.
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