Nei Centristi cova il problema Tedde. Malumori e contrasti sull´ingombrante figura dell´ex sindaco, fino a qualche giorno fa schierato contro i "traditori". La guerra intestina continua
ALGHERO - Marco Vukic l'ha detto bene, nella
vignetta di ieri. Non si abbandona così un «candidato sindaco»! E infatti qualcuno ha pensato che si trattasse di un pesce d'aprile. Invece... Il fine settimana, per le varie anime che hanno governato Alghero negli ultimi nove anni, è stato molto agitato. Adesso - con il baccano scoppiato dopo la «veronica» della Lista Tedde - sono scesi in campo gli interessi forti e la paura di perdere la sfida elettorale sembra spingere tutto il Centrodestra in soccorso della candidatura dell'avvocato Francesco Marinaro. Una candidatura forte sia per il prestigio della sua famiglia, si per il suo ruolo professionale, sia per la forza contrattuale dei Riformatori Sardi nel quadro della politica regionale.
Ne è nato un rimescolamento di figure e ruoli, sempre più aggressivo e sfrontato, che non mancherà di lasciare morti e feriti sulla scena elettorale della Riviera del Corallo. Riassumiamo: dopo aver prima imposto e poi pubblicamente
abbandonato al proprio destino Mario Conoci candidato sindaco del Pdl, Marco Tedde si prepara a sposare la linea dettata dal
Terzo polo, che in uno stringato comunicato stampa rivendica a chiare lettere la «leadership dei moderati e la responsabilità di aggregarli». E così i «traditori», che avevano mandato a casa la giunta Tedde, con la mossa della sfiducia, e «reprobi» fino alla settimana scorsa diventano oggi gli interlocutori privilegiati (chiara l'operazione attuata da qualche mese anche sulla stampa per screditare gli avversari politici).
E pazienza, se il meglio della classe dirigente della politica
teddiana, che fino a ieri hanno retto il gioco e ci hanno messo la faccia (da Giancarlo Piras a Gianfranco Russino, da Michele Pais ad Antonio Camerada fino a Toti Columbano), metaforicamente pugnalati alle spalle ora si ritrovano politicamente sfigurati. Avranno la forza di reagire? Perché i malumori del gruppo Tedde hanno finito per riflettersi negli assetti di potere che stavano concretizzandosi nel
Terzo polo. E infatti, nonostante abbia ormai imposto candidato, linea programmatica (balza all'occhio l'eliminazione delle società partecipate «Meta» e «in House» e soprattutto la richiesta di una commissione d'inchiesta consiliare sui lavori del nuovo depuratore) e manifesti la propria disponibilità ad un confronto con le forze politiche che si riconoscono nei suoi valori, è proprio intorno alla figura dell'ex sindaco che iniziano a registrarsi i primi malumori.
Sono in molti ormai a temere «l'effetto Tedde». Insomma la confluenza di Tedde nella coalizione per Marinaro sembra fatta apposta per seminare nuova zizzania, in termini politici s'intende. Alcuni leader dei partiti di centro non vedano di buon occhio l'ingombrante figura della Lista che porta il nome di Tedde nel simbolo. Insomma, la guerra continua. A meno che... Già: e se Tedde avesse invece in mente un'altra mossa spiazzante: dissolvere la lista col suo nome per capeggiare una lista del Pdl (per esempio recuperando anche l'orfano Conoci) decisiva per l'eventuale vittoria di Francesco Marinaro?
Nella foto: Alberto Zanetti (Riformatori) e Marco Tedde