Red
7 aprile 2012
La Destra spacca e corre da sola
Dure critiche al momento di empasse che vive il Pdl arrivano anche da La Destra, che non esclude la possibilità di presentare un proprio candidato alle elezioni amministrative di Alghero

«Il caos che coinvolge in questi giorni il Pdl algherese impone una riflessione seria. Evidentemente la visita di Alfano in Sardegna non ha dato i frutti sperati, e se il Pdl algherese si ritrova, a poco più di due settimane dalla presentazione delle liste, alle prese con il caso Tedde, La Destra si ritiene libera di rivedere le proprie posizioni. Finora siamo stati osservatori attenti e alleati responsabili, disposti a fare un passo indietro e a sostenere un progetto di coalizione di Centro-Destra, pur di non consegnare la città alla peggior Sinistra».
Così Paola Rais (Segretario Provinciale de La Destra di Sassari) e Claudio Piras (Vice Segretario Provinciale de La Destra di Sassari), che anticipano come da domani vengano rotti gli indugi per ragionare su un'alternativa seria e credibile, che sappia farsi interprete del grande bisogno di politiche sociali, che sta montando nel Paese e il cui eco arriva anche in grandi realtà come quella di Alghero. «Nel momento in cui altri preferiscono coltivare i propri interessi e riportare l'orologio indietro di dieci anni, rincorrendo estemporanee alleanze, La Destra non è disponibile a veder affossata la sua identità e rinunciare alla “buona battaglia».
«Al nostro commissario cittadino, Gianni Pais, da domani verrà affidato il compito di lavorare per trovare la sintesi e la forma più adatta per questo progetto, inclusivo e aperto a tutte le forze politiche e i movimenti d'area, che evidentemente non sono disposti ad accettare improbabili salti nel passato che hanno il sapore di prima Repubblica. Ci riserviamo anche la possibilità di correre da soli sotto l'insegna del nostro simbolo, qualora non dovessimo trovare alleati disposti a costruire una coalizione alternativa a Sinistra e Terzo Polo, per restituire agli elettori di Alghero la possibilità di scegliere tra i seguaci della "macelleria sociale" di Monti e le politiche di una Destra che vuole riappropriarsi della propria identità e vocazione sociale».
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