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Red 9 luglio 2012
Reflui e Calich: Muttoni scrive a Lubrano
Il chimico algherese più volte interessatosi al grave problema connesso con l´entrata in funzione del nuovo impianto di depurazione di San marco scrive una lettera al sindaco Stefano Lubrano nella quale si dice molto preoccupato
Reflui e Calich: Muttoni scrive a Lubrano

ALGHERO - A distanza di tre anni e più continua a far discutere l'entrata in funzione del nuovo impianto di depurazione della città di Alghero. E' il chimico Enrico Muttoni, già ricercatore presso l'Università degli Studi di Cagliari e direttore del laboratorio chimico merceologico della Camera di Commercio di Cagliari, con un'esperienza ventennale nella gestione degli impianti del gruppo Eni, ad inviare una missiva al neo sindaco di Alghero, Stefano Lubrano, all'indomani della conferenza di servizi recentemente convocata a Sant'Anna.

Signor sindaco,
la conferenza di servizi che ha recentemente deciso di inviare la totalità dei reflui dell'impianto di trattamento di San Marco ad irrigare la Nurra, ha scelto probabilmente l'unica opzione disponibile per un rapido recupero dello stato ambientale dello stagno di Calich e della spiaggia di Maria Pia. Mi sento però in dovere, quale cittadino e tecnico del settore, di segnalare la mia personale preoccupazione riguardo alcuni altri provvedimenti presi dalla suddetta Conferenza. La costruzione di un nuovo sedimentatore è infatti assolutamente inutile, a meno che il proponente di questa iniziativa non abbia portato, al tavolo della conferenza, un rapporto di prova indicante qualitativamente e quantitativamente quali miglioramenti si avrebbero sui reflui.

Poichè gli organi di informazione non ne hanno minimamente accennato, debbo però pensare che questa implementazione di impianto venga fatta senza il conforto di un test pilota in scala. La funzione del nuovo sedimentatore sarebbe nè più nè meno quella che fino ad ora ha svolto, con scarso successo, lo stagno di Calich, autentico sedimentatore naturale. Non vedo pertanto in che modo possa migliorare la situazione un mini-Calich in cemento armato. Durante la conferenza si deve essere anche discusso dei costi energetici che l’Amministrazione dovrà sopportare per veicolare 22.000 tonnellate al giorno di reflui nelle campagne della Nurra, costo sicuramente non trascurabile date le ingenti masse da muovere.

Se le decisioni prese salveranno Maria Pia ed il Calich dal cancro, bisognerà ricordarsi che ciò comporterà l'applicazione di un'autentica chemioterapia alla Nurra. Chemioterapia fatta di un lento, inesorabile, cumulativo e perpetuo versamento di reflui nelle campagne. Anche in questo caso si tratta di una decisione applicata senza sperimentazione, e a fronte di grossi rischi: infatti, in caso di interruzione del servizio, l'impianto sarebbe costretto, come lo sarebbe ora, a scaricare liquami non trattati nelle campagne o nel Rio Filibertu. Sarebbe dunque necessario, a questo punto, prendere atto degli errori commessi nel passato nella scelta del sito del depuratore, e ripartire da questa considerazione per ri-affrontare globalmente il problema per dargli un assetto per quanto possibile definitivo, stabilendo dove i reflui vadano scaricati senza che si configuri un disastro ambientale.
Colgo l'occasione per porgerle i migliori auguri per il proseguimento della sua attività amministrativa.


Nella foto: Enrico Muttoni



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