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S.A. 10 luglio 2012
Pecorino Dop, ministro cambia il bando
L´assessore Oscar Cherchi si è opposto al bando per la fornitura di derrate alimentari destinate agli indigenti poichè sbilanciato a favore dei caseifici oltre Tirreno. Il ministro Catania ha rivisto la procedura
Pecorino Dop, ministro cambia il bando

CAGLIARI - L’assessore protesta e il ministro Catania ferma la procedura Agea relativa al bando per la fornitura di derrate alimentari destinate agli indigenti. Con una lettera ufficiale l’assessore dell’agricoltura Oscar Cherchi si è opposto al bando per la fornitura di Pecorino Romano Dop per gli indigenti che era stato suddiviso in due lotti (di cui uno interamente destinato al solo Pecorino Romano prodotto nel Lazio).

«Ci siamo appellati al buon senso del Ministro Catania e del Presidente dell’Agea, Fruscio - conferma Oscar Cherchi – perché rivedessero il provvedimento al più presto in quanto troppo sbilanciato a favore dei caseifici dell’altro lato del Tirreno a danno di quelli sardi». «Infatti - spiega - uno dei due bandi era stato riservato ai soli trasformatori laziali, mentre l’altro, aperto a tutti, consentiva, di fatto, che i produttori di Pecorino Romano "non sardo", potessero partecipare ad entrambe le gare, creando una disparità evidente a favore dei "continentali"».

La Regione, condividendo l’esigenza di attivare le procedure necessarie ad assicurare che le forniture di formaggio destinato agli indigenti siano integralmente ottenute dalle aree geografiche specificate dal disciplinare del Pecorino Romano Dop, ha chiesto sostanziale parità di accesso al bando alle produzioni isolane. «Si è trattato – sostiene Cherchi - di una richiesta legittima della Regione che il governo ha evidentemente condiviso, dimostrando saggezza e correttezza. Non va dimenticato infatti che il 90 % del Pecorino DOP è lavorato in Sardegna».

Il bando di gara ministeriale è previsto dal Piano 2012 di aiuti alimentari agli indigenti. Inizialmente era stato diviso in due lotti: il primo, quello riservato ai produttori laziali partiva da una base d’asta di 124 tonnellate di prodotto. Il secondo, al quale erano ammessi a partecipare i sardi, aveva una base d’asta di 343 tonnellate di Pecorino. Ma a questo poteva accedere chiunque e quindi ancora una volta i produttori del Lazio. Ora dovranno esseri stabiliti i nuovi criteri di partecipazione.
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