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Gianni Marti 26 maggio 2005
Voto unanime del Consiglio di Stintino su risultati del Workshop pesca
È stato il primo cittadino a ricordare le difficoltà dei pescatori, dovute sia alla presenza dei mammiferi che alla riduzione del pescato per vari motivi, tra i quali le restrizioni imposte dalla vicinanza al parco dell’Asinara
Voto unanime del Consiglio di Stintino su risultati del Workshop pesca

STINTINO - È stata una votazione unanime, quella espressa ieri dal Consiglio comunale di Stintino, che ha significato una forte presa d’atto dell’intera amministrazione sui risultati prodotti dal Workshop internazionale del 25 marzo, promosso dall’assessorato comunale Ambiente e Pesca guidato dal vicesindaco Antonio Diana. Il convegno, dal titolo “Interazione tra pesca artigianale e tursiopi: il caso Golfo dell’Asinara”, ha permesso di mettere in luce i risultati di uno studio che il Comune aveva affidato all’Icram (Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare) nel 2003. L’incontro inoltre, è stato sottolineato dal sindaco Lorenzo Diana, ha suscitato l’interesse della comunità scientifica internazionale, che con la presenza dell’Accobams (Agreement on the Conservation of Cetaceans of the Black Sea, Mediterranean Sea and Contiguous Atlantic Area) ha dimostrato una particolare attenzione ai problemi della convivenza dei pescatori e dei delfini nel mare antistante Stintino. «Il workshop – ha detto il sindaco Lorenzo Diana, introducendo l’argomento all’ordine del giorno – ha ottenuto un notevole successo, perché è riuscito a coinvolgere un gran numero di marinerie, a partire da quella di Stintino per arrivare a quelle di Olbia, passando per le marinerie del golfo dell’Asinara e dell’Isola Rossa». È stato lo stesso primo cittadino, quindi, a ricordare le difficoltà dei pescatori, dovute sia alla presenza dei mammiferi che alla riduzione del pescato per vari motivi, tra i quali le restrizioni imposte dalla vicinanza al parco dell’Asinara. «Non dimentichiamo però – ha concluso – che il parco è anche una risorsa, oggi messa a rischio dai numerosi pescatori di frodo. Sarà necessario allora aprire subito un dibattito con i rappresentanti del Consiglio Provinciale, dell’ente parco e dell’assessorato regionale».
Poi il vicesindaco Antonio Diana ha spiegato che, quando è stato affidato l’incarico all’Icram, l’idea era quella di capire e far comprendere alle istituzioni l’entità dei danni che i delfini causano ai pescatori, oltre a quelli che potevano essere i rimedi possibili da adottare. Lo studio, che ha portato a censire oltre quaranta tursiopi, ha dimostrato come i delfini preferiscano il pesce già intrappolato nelle reti, perché permetterebbe loro un minor dispendio di energie nella caccia. La ricerca, però, ha fatto capire come anche i dissuasori acustici (o pinger) non producano gli effetti desiderati, anzi alla fine si sono dimostrati strumenti di richiamo. «Presentarlo in consiglio – ha concluso Diana – serve a fare in modo che tutti noi prendiamo atto dei risultati e stimoliamo le altre amministrazioni della necessità di approfondire la ricerca, di reperire le risorse per proseguire gli studi ma anche per compensare i pescatori dei danni subiti».



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