Red
26 ottobre 2012
Lingua blu, Zooprofilattico conferma
Il sospetto caso di blue tongue in alcuni allevamenti dell’Ogliastra ha trovato un primo riscontro di laboratorio. Il morbo della lingua blu è comparso per la prima volta in Sardegna nel 2000

SASSARI – Il sospetto caso di blue tongue in alcuni allevamenti dell’Ogliastra ha trovato un primo riscontro di laboratorio. L’Istituto Zooprofilattico della Sardegna (Izs) ha accertato la presenza del virus e degli anticorpi della febbre catarrale degli ovini nei campioni di sangue prelevati i giorni scorsi dai Servizi veterinari della Asl di Lanusei. La notizia arriva dopo due anni di silenzio epidemiologico in cui non è stato registrato alcun episodio clinico di positività alla malattia.
«I campioni sono stati inviati al Centro di Referenza nazionale per l’identificazione del sierotipo circolante, dunque bisognerà attendere una ulteriore conferma per poter parlare tecnicamente di un nuovo focolaio di lingua blu in Sardegna», spiegano i tecnici dell’Izs. Intanto, dopo i primi sospetti, sono state attivate tutte le attività di sorveglianza entomologica intorno agli allevamenti interessati per verificare la presenza dell’insetto vettore Culicoides imicola, responsabile del contagio.
Il morbo della lingua blu è comparso per la prima volta in Sardegna nel 2000, quando in un allevamento di Pula (CA) venne accertato il primo caso italiano della malattia esotica dei ruminanti. In dieci anni la patologia ha colpito il 62 per cento circa degli allevamenti con una perdita di 650 mila capi. La prima grande epidemia, nel 2000-2001, ha registrato quasi la metà delle perdite, poi cresciute con le ondate del 2001-2002 e 2003-2004. Nel 2010, infine, gli ultimi episodi, con appena 24 casi di sieropositività: una parabola discendente che ha registrato il successo dei metodi vaccinazione e di contrasto messi in campo dal sistema sanitario regionale.
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