S.A.
11:20
Dermatite nodulare: Coldiretti fa pressing su Regione
Coldiretti Sardegna in una lettera inviata all´assessore regionale della Sanità e all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale (IZS) rivendica le necessarie informazioni sulla gestione in atto dell’emergenza dermatite nodulare contagiosa (LSD) – malattia che sta mettendo in ginocchio il comparto bovino sardo

CAGLIARI - «L’annunciato arrivo del vaccino vivo-attenuato sta generando ancora oggi forti preoccupazioni nelle campagne sarde, alimentando un clima di incertezza e timori tra gli allevatori. Le voci che si stanno diffondendo, spesso senza un adeguato riscontro scientifico, stanno contribuendo a una crescente paura sulla sicurezza del vaccino e su possibili effetti collaterali. Per questo chiediamo massima chiarezza sull’efficacia del vaccino, sulle sue indicazioni e controindicazioni, affinché gli allevatori possano affrontare l’emergenza con consapevolezza e responsabilità». È quanto ha chiesto Coldiretti Sardegna in una lettera inviata all'assessore regionale della Sanità e all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale (IZS) per avere le necessarie informazioni sulla gestione in atto dell’emergenza dermatite nodulare contagiosa (LSD) – malattia che sta mettendo in ginocchio il comparto bovino sardo.
I nostri allevatori meritano di sapere se le vaccinazioni sono l’unica strada percorribile e, in questo caso, quali siano i reali benefici del vaccino previsto, quale sia la sua efficacia documentata, anche sulla base delle esperienze fatte in altri Paesi europei – sottolineano il presidente e direttore di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu e Luca Saba – è necessario sapere quali possano essere gli eventuali effetti collaterali, sia nel breve che nel lungo periodo. Gli allevatori temono cali produttivi, aborti, blocchi delle movimentazioni ancora per tempi lunghi - dice - chiediamo di avere informazioni a tutela della salute animale ma anche della tenuta economica delle aziende agricole coinvolte".
Nello specifico, nella missiva Coldiretti oltre a chiedere di conoscere se esistano alternative percorribili alla vaccinazione e di rendere pubblici i dati relativi agli effetti del vaccino già impiegato in altri contesti, anche di sapere se vi siano eventuali reazioni avverse osservate nei bovini e di chiarire quali siano le tempistiche previste per la somministrazione, l’espletamento delle procedure sanitarie e la ripresa delle movimentazioni degli animali. Inoltre, insieme al piano di contrasto alla malattia, per Coldiretti Sardegna è necessario che «siano previsti strumenti di ristoro e sostegni economici adeguati per le aziende che dovessero subire danni diretti o indiretti, non solo per la diffusione della malattia ma anche per le conseguenze legate alle azioni di contrasto, comprese quelle vaccinali come per esempio cali produttivi, eventuali aborti o addirittura capi morti - sottolinea Coldiretti - il comparto bovino sardo rischia di pagare un prezzo altissimo in un periodo in cui aveva raggiunto una fase positiva, con prezzi soddisfacenti, mercati vivaci e un importante consolidamento delle filiere. Gli allevatori non possono restare soli davanti al rischio di perdere animali o reddito».
|