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Monica Caggiari
12 luglio 2005
Ad Alghero una mostra sull’arte “vista” attraverso Hubble
Nei locali dell’Obra Cultural va in mostra lo spazio, visto attraverso gli occhi di Hubble e filtrato dall’estro e dalla fantasia di tre artisti, che si sono riuniti per omaggiare e ricordare, attraverso il loro lavoro, le potenzialità del telescopio orbitante, la cui disattivazione nel 2006 “chiuderà gli occhi” a molti artisti e soprattutto agli scienziati

ALGHERO - “Hubble Hubble….Frammenti di spazio” è il titolo scelto per la mostra ospitata nei locali dell’Obra Cultural in Via Arduino. Si tratta di un’installazione allestita sulla base delle opere nate all’interno del progetto Hubble di Maria Spissu Nilson e Caterina Lai, affiancate per l’occasione dal lavoro fotografico di Marco Ceraglia. La mostra, inaugurata un po’ in sordina lo scorso primo luglio, prende spunto dal progetto sviluppato attorno al telescopio orbitante Hubble, le cui immagini astrali hanno fornito numerosi spunti artistici, regalando allo stesso tempo una visione più ampia dello scibile umano. Questo meraviglioso strumento, che ispeziona il passato “cosmico” per capire presente e futuro degli esseri viventi, sarà tuttavia disattivato nel 2006, pare per questioni di sicurezza, alle quali si sono aggiunti alti costi di mantenimento.
Gli artisti, riuniti in questa mostra, hanno così deciso di intraprendere una campagna di sensibilizzazione, attraverso “gli strumenti della creatività”, impegnandosi un omaggio nei confronti di Hubble, che vuole essere, come specificato nella presentazione al progetto di Mariolina Cosseddu «denuncia di un mancato investimento in un sapere scientifico ed esistenziale, convertito dal delirio di onnipotenza americano, in agghiaccianti conflitti di natura oppressivamente economica».
La disattivazione del telescopio è, quindi, vissuta come un impoverimento a livello di ricerca e conoscenza scientifiche, ma anche come annichilimento del potenziale artistico, offerto dalle immagini dello spazio siderale, che fin’ora hanno abbellito desktop e e–cards, poster e pubblicità, accompagnandoci, inconsciamente, come sfondo protettivo e ancestrale della nostra esistenza.
Le installazioni, che si alternano in tre fasi, avranno quindi il compito di mantenere desta l’attenzione sull’occhio rivolto verso l’infinito. Sino al 12 luglio saranno in mostra le opere plastiche di Caterina Lai, i licuccos, che, intrecciandosi, “evocano uno spazio abitato da presenze magiche ed enigmatiche”. Dal 15 luglio fino al 26 luglio sarà la volta di Maria Spissu Nilson, che proporrà eleganti composizioni scaturite dal trattato aristotelico “Del cielo”. Tra fotografia e sculture di monili si muove invece la terza esposizione, che propone dal 29 luglio fino al 9 agosto i lavori di Valentina Garau e gli scatti artistici, ad essi dedicati, di Marco Ceraglia. Per ulteriori informazioni sulla mostra e sulla campagna in favore del telescopio Hubble è anche possibile visitare www.artforhubble.it.
La mostra resterà aperta nei giorni dedicati alle esposizioni dalle 20 fino a mezzanotte.
Nella foto: i caratteristici "licuccos" di Caterina Lai
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