A.B.
31 marzo 2013
Stintino: Pili chiede l’intervento del Ministro
«Fermare lo scempio eolico sulla costa di Stintino. Il Comune ha ragione: va salvaguardata l’unitarietà del paesaggio della costa nord ovest del Parco dell’Asinara», ha dichiarato l’onorevole sardo

STINTINO - «Lo scempio di nuove pale eoliche nella costa sassarese deve essere immediatamente fermato. Il ministro dell’Ambiente deve intervenire immediatamente per salvaguardare un paesaggio che coinvolge direttamente il parco nazionale dell’Asinara e la sua costa. Nuovi progetti in quell’area sono una violenza al territorio e alle Amministrazioni Comunali come quelle di Stintino che si stanno opponendo con determinazione a questo nuovo assalto eolico». Lo ha chiesto il deputato sardo Mauro Pili con una interrogazione urgente al ministro dell’Ambiente Clini, perché valuti con attenzione quanto sta accadendo nella costa nord ovest della Sardegna con progetti sempre più consistenti di impianti eolici a terra.
«Si sta sconvolgendo il paesaggio e il territorio a vocazione turistica – ha proseguito Pili – senza alcun piano se non quello di spregiudicati progetti che se ne fregano dell’impatto ambientale e pensano solo a lucrare sugli incentivi dell’eolico. Tutto questo mentre i gruppi più inquinanti della centrale “E.On” di Fiume Santo restano ancora in funzione senza alcun abbattimento delle emissioni in atmosfera. Con i progetti presentati nel comune di Sassari, Stintino e la costa saranno circondati da pale eoliche alte oltre 100 metri con una devastazione del paesaggio totale. E questo si aggiunge a un territorio violentato da distese di pannelli fotovoltaici. Un’aggressione all’ambiente che finirà per dare un colpo letale alla vocazione turistico–ambientale-archeologiche del territorio sassarese».
Secondo il deputato sardo, in questa partita devono essere coinvolti tutti i comuni dell’area «perché vi è l’esigenza di una valutazione unitaria del territorio proprio in virtù delle implicazioni prima di tutto sull’area parco dell’Asinara, lo stagno di Pilo, inserito, assieme allo stagno di Casaraccio e alle Saline, nelle aree siti di interesse comunitario e zone di protezione speciale. Si tratta – ha concluso Pili – dell’ennesimo tentativo speculativo che niente ha a che vedere con le energie alternative. Si tratta solo di un becero tentativo di mettere le mani su incentivi senza alcun impatto sull’inquinamento e senza alcun rispetto per il paesaggio. Nessun tipo di occupazione e solo grandi guadagni per pochi furbi speculatori».
Nella foto: L’onorevole Mauro Pili
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