|
S.A.
5 aprile 2013
Risorse Ue bloccate, allarme Coldiretti
Alla base dei ritardi nei pagamenti la mancata implementazione degli applicativi informatici. Presidente e direttore di Coldiretti Sardegna denunciano una situazione a dir poco paradossale, chiedendo all’assessore Cherchi un cambio di passo

CAGLIARI - Oltre 400 aziende agricole sono pronte ad investire con investimenti programmati per oltre 100.000.000 di euro e quasi 50 milioni di euro di finanziamenti comunitari sono disponibili. Ma a ritardare i pagamenti è la mancata implementazione degli applicativi informatici, strumenti necessari per lo svolgimento delle attività istruttorie propedeutiche all’erogazione dei finanziamenti. Una concomitanza di situazioni che la macchina amministrativa regionale dovrebbe sfruttare per consentire al settore agricolo di percorrere la strada verso l’ammodernamento e, soprattutto, per far girare un’economia, quella sarda, sostanzialmente in stagnazione.
Con queste parole Battista Cualbu e Luca Saba, presidente e direttore di Coldiretti Sardegna, denunciano una situazione a dir poco paradossale, chiedendo all’assessore Cherchi di fornire le garanzie per una celere predisposizione degli applicativi informatici necessari. Il Psr 2007-2013 prevede una serie di misure volte a stimolare le aziende agricole verso l’ammodernamento e la valorizzazione delle loro produzioni. In particolare le misure 121 e 123, bandite nel marzo 2012, sostengono le imprese che realizzano investimenti materiali e immateriali finalizzati all’ammodernamento delle strutture e all’introduzione di tecnologie innovative. «Si tratta – spiega Battista Cualbu – di misure importanti: con una finanziaria ridotta all’osso, oggi le nostre aziende possono contare esclusivamente sul Psr per sviluppare i loro progetti d’impresa. Ecco allora che i ritardi diventano davvero insostenibili».
«Non è possibile – prosegue Luca Saba – che Politiche di sviluppo che servono all’agricoltura sarda e possono diventare un volano di crescita per l’intera Isola, siano ferme al palo per la mancata implementazione delle procedure informatiche. Procedure che dovrebbero essere di supporto a tali politiche, e che oggi, in molti casi, sono esclusivamente un freno». «L’agricoltura sarda – concludono Cualbu e Saba – ha bisogno di innovazione. La Sardegna tutta ha bisogno di un’agricoltura moderna. Si dice che i tempi delle imprese non coincidono mai con quelli della pubblica amministrazione. Si dice che il tessuto produttivo stia collassando anche a causa dei ritardi con cui le amministrazioni pubbliche onorano i propri debiti con le imprese». «Chiediamo all’assessore Cherchi di dimostrare un cambio di passo - concludono - di rendere finalmente compatibili scelte strategiche politiche, tempi di funzionamento del Pubblico ed esigenze delle imprese. Lo sforzo richiesto non è impossibile: la celere implementazione degli applicativi informatici necessari può essere il primo segnale di un cambiamento ormai improcrastinabile».
Con cortese preghiera di diffusione e pubblicazione.
|