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Red 15 maggio 2013
Regolamento tipo sui rifiuti urbani
Approvato il Regolamento regionale di gestione dei rifiuti urbani e assimilati per i comuni e per gli enti locali attuatori. E´ il documento con cui l’amministrazione locale definisce gli standard di servizio
Regolamento tipo sui rifiuti urbani

CAGLIARI - La Giunta regionale, su proposta dell’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Andrea Biancareddu, ha approvato il Regolamento Tipo di gestione dei rifiuti urbani e assimilati per i comuni e per gli enti locali attuatori, che rappresenta il documento con cui l’amministrazione locale definisce gli standard di servizio che intende garantire ai cittadini fissando le regole per la corretta gestione del servizio di igiene urbana.

«L’approvazione del Regolamento - sottolinea l’assessore Biancareddu - definisce dei criteri chiari e inequivocabili sulla gestione dei rifiuti e, oltre ad assicurare la correttezza delle procedure di raccolta, serve ad ottimizzare risorse ed energie e rappresenta un ulteriore virtuoso passo in avanti verso gli obiettivi ambientali della Regione». La pianificazione della gestione integrata dei rifiuti a livello territoriale, affidata alla Regione, definisce gli obiettivi e le strategie generali da adottare sul territorio per la corretta gestione dei rifiuti e individua gli Enti locali quali responsabili dell’attuazione del servizio di raccolta integrata dei rifiuti.

Alle Province è affidato il compito di pianificazione e programmazione, nel proprio territorio, del sistema di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani verso il sistema regionale di recupero-smaltimento, compresa l’individuazione degli enti locali aventi funzione specifica di organizzazione e controllo, nonché l’adozione di regolamenti di disciplina della gestione dei rifiuti nel territorio di propria competenza. Con questo scopo le Province, sulla base di apposite linee guida regionali, predispongono uno schema di “Regolamento di gestione dei rifiuti urbani e assimilati e dei servizi integrativi” da utilizzare come documento-tipo per la redazione dell’apposito regolamento da parte dell’ente locale attuatore.

Ai Comuni, o agli enti locali individuati, è affidata la funzione di organizzazione e controllo del sistema di raccolta e trasporto, compreso l’affidamento della gestione dei servizi. In tale quadro il “Regolamento di gestione dei rifiuti urbani e assimilati” rappresenta lo strumento che l’ente locale utilizza per recepire i principi, le linee guida e le indicazioni contenute negli atti pianificatori degli enti superiori preposti (Comunità Europea, Stato, Regione, Provincia), adattandoli alle peculiarità specifiche del proprio territorio. Il Regolamento rappresenta inoltre il documento programmatico con il quale l’amministrazione locale definisce gli standard di servizio che intende garantire ai cittadini fissando le regole per la corretta gestione del servizio di igiene urbana.

Al momento dell’approvazione del Piano regionale di gestione dei rifiuti – Sezione rifiuti urbani, avvenuta con D.G.R. n. 73/7 del 20/12/2008, è nata la necessità di fornire alle Province e ai Comuni uno “schema” di regolamento per la gestione dei rifiuti e di inquadrarne il ruolo all’interno dello specifico sistema di gestione regionale. Pertanto, l’Assessorato della difesa dell’ambiente ha predisposto un apposito documento con l’apporto sostanziale della Sogesid Spa, strumento in house del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (Mattm) e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit), nell’ambito del progetto per il raggiungimento degli obiettivi di servizio di cui alla delibera Cipe.

Il documento, recante “Regolamento di gestione dei rifiuti urbani e assimilati per i comuni e per gli enti locali attuatori”, è stato sottoposto all’attenzione dei competenti uffici delle amministrazioni provinciali ed è stato emendato e perfezionato secondo le indicazioni emerse nel corso di due riunioni convocate presso l’Assessorato della difesa dell’ambiente. Pertanto la versione definitiva deriva da una stesura partecipata e condivisa a livello regionale e potrà essere adottata da ciascuna provincia come documento-tipo per la redazione degli appositi regolamenti da parte dei Comuni della Sardegna.
19/11/2025
Abbiamo più volte spiegato con chiarezza che per difendere la Sardegna dagli effetti negativi dell’autonomia differenziata bisogna attivare e modernizzare le norme di attuazione dello Statuto speciale, l’unico strumento in grado di rendere realmente operativo il principio di insularità inserito in Costituzione e di colmare il gap che la nostra Regione paga da decenni



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