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Pasqualina Pintus 15 maggio 2013
Pelagos, santuario del Nord Sardegna
A Castelsardo presenti i sindaci di Arzachena, Castelsardo, La Maddalena, Palau, Porto Torres, Santa Teresa, Sorso, Valledoria, tutti aderenti al Santuario dei cetacei. Ristampate per l'occasione le pubblicazioni di educazione ambientale curate dall'allora direttore dell'Amp di Alghero, Gianfranco Russino
Pelagos, <i>santuario</i> del Nord Sardegna

CASTELSARDO – Questa mattina nella sala XI del Castello dei Doria a Castelsardo, si è tenuta la cerimonia di sottoscrizione della Carta di Partenariato del Santuario dei Cetacei Pelagos. Presenti numerose autorità locali, primo fra tutti il sindaco di Castelsardo, Matteo Santoni, che con una nota d’orgoglio sottolinea di essere stato il primo comune sardo ad aver aderito al santuario dei mammiferi marini, con una delibera dello scorso ottobre. Riuniti per l’occasione tutti gli otto sindaci, in alcuni casi presenti i vicesindaci, degli otto comuni aderenti al Santuario dei Cetacei Pelagos: Arzachena, Castelsardo, La Maddalena, Palau, Porto Torres, Santa Teresa, Sorso, Valledoria. Anche i comuni di Badesi e Stintino hanno recentemente aderito con delibera comunale alla sottoscrizione.

A rappresentare il Ministero dell’Ambiente il comandante del Reparto Ambientale Marino del Corpo delle Capitanerie di Porto, capitano di vascello Aurelio Caligiore. L’assessore provinciale dell’ambiente Paolo De Negri, Paola Zinzula, direttore del Servizio Tutela della Natura Paola Zinzula ed il Professore Angelo Cau, direttore del dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente dell’Università di Cagliari. Numerosa la partecipazione delle classi delle scuole primarie e secondarie di Castelsardo. «Tutelare i delfini e l’ambiente acquatico è l’obiettivo principale di questa adesione al santuario – così inizia la cerimonia Santoni che prosegue – ma auspichiamo che tutte le iniziative che verranno d’ora in poi siano anche a vantaggio del settore della pesca e del settore economico. Sono contento di vedere tanti giovani studenti in sala, oggi tutti i comuni firmatari riceveranno la bandiera del Santuario Pelagos – commenta il comandante Caligiore – le istituzioni devono essere i garanti e i protagonisti di una maggiore tutela di quest’area marina».

Il Santuario è un’area marina protetta di 90.000 kmq istituita con la Legge 11 ottobre 2001, n. 391 "Ratifica ed esecuzione dell'Accordo relativo alla creazione nel Mediterraneo di un santuario per i mammiferi marini, fatto a Roma il 25 novembre 1999". L’area comprende l’intero Mar Ligure (porzioni italiane e francesi), il Mar di Corsica (porzione della Sardegna settentrionale e della Corsica meridionale), il Mar Tirreno settentrionale e parte del centrale. «Esprimo soddisfazione per un’operazione importante, come quella che sottoscriviamo oggi – dichiara Fabio Canu vicesindaco de La Maddalena - in cui la tutela del patrimonio ambientale è l’obiettivo primario e condivido l’idea di un turismo legato alla qualità del territorio e dove la tutela dei mammiferi marini riveste una valenza profonda».

Tutti gli amministratori locali concordano all’unanimità l’impegno che dovranno portare avanti, volto alla salvaguardia dell’ecosistema marino di questo angolo di Sardegna spesso violato da interessi economici di compagnie petrolifere. «Non posso dimenticare una data tragica di due anni fa: 11 gennaio 2011, quando vennero versati 36000 litri di olio combustibile andati a finire lungo 16 km di costa – ricorda con amarezza Giuseppe Morghen, sindaco di Sorso, tra i primi comuni firmatari della Carta di Partenariato e maggiormente colpito dal disastro ecologico di qualche anno fa – per fortuna siamo riusciti a venirne a capo con l’aiuto di tutti, ma bisogna tenere viva l’attenzione in quest’area marina».

«E’ necessaria un’interdizione vera del traffico mercantile, soprattutto delle navi che trasportano merci pericolose per l’ambiente – è il monito del capitano Caligiore – qui ancora non c’è questo veto, siamo in itinere. Ho visto fino a poco tempo fa molta difficoltà da parte della classe politica sarda ad essere promotrice della salvaguardia del proprio territorio». Nuove promesse nascono in questa giornata in cui si parla, durante il lungo dibattito, dell’urgenza di uno studio e monitoraggio continuo a difesa dell’ambiente marino e di tutta la sua fauna. Angelo Cau direttore del dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente dell’Università di Cagliari, ha illustrato l’interazioni biologiche tra i cetacei che costituiscono l’apice della catena alimentare e la pesca. Secondo i numeri degli studi, ogni anno vengono uccisi da 950 a 2000 globocefali in tutta Europa. Il dottor Cau ha rimarcato l’importanza di una maggiore tutela della biodiversità del Santuario per fini produttivi, salvaguardando la pesca e i cetacei, possibile solo con un dialogo vero tra Regione, Provincia e Ministero.



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