|
Sara Alivesi
22 maggio 2013
Vertenza Entrate: Consulta boccia il ricorso
Per la Consulta non c´è stato alcun atto lesivo delle attribuzioni regionali. I giudici della Consulta hanno però bacchettato lo Stato per "l´inerzia" nel trasferimento delle risorse

CAGLIARI - Pur bacchettando lo Stato per l'inerzia nel trasferimento delle risorse legate alla vertenza entrate, la Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile il ricorso della Regione Sardegna presentato nell'agosto 2012 contro la nota del ministero dell'Economia e Finanze con la quale nel giugno scorso fu trasferita, seppure in misura parziale, una quota delle somme effettivamente spettanti all'Isola. Per la Consulta non c'è stato alcun atto lesivo delle attribuzioni regionali.
In sostanza la nota - dicono i giudici costituzionali - non contiene alcun elemento da cui si possa evincere la volontà dello Stato di negare alla Regione le entrate dovute. Inoltre una quota di quanto dovuto alla Sardegna era stata già prevista in 1.383.000.000 euro nell’assestamento di bilancio 2012 al fine di «devolvere alla Regione il gettito delle entrate erariali ad essa spettanti in quota fissa e variabile».
«Nella sostanza la Corte Costituzionale conferma la nostra tesi, lo Stato era e continua ad essere un debitore moroso nei confronti della Sardegna e dei sardi». Così il governatore Ugo Cappellacci commenta il pronunciamento della Consulta che ha dichiarato inammissibile il ricorso della Regione in materia di entrate. Auspichiamo - continua Cappellacci - che il nuovo esecutivo recentemente insediato a Palazzo Chigi tenga conto dell’orientamento espresso dalla Corte Costituzionale, ascolti la voce della Sardegna.
|