Enrico Muttoni
16 agosto 2013
L'opinione di Enrico Muttoni
Marea gialla frutto d'ignoranza
Il provvedimento con il quale il magistrato ha chiuso, con la richiesta di archiviazione, l’affare “marea gialla”, è la conferma di quanto avevo scritto, anni fa, nel forum di questo giornale: nessun colpevole, in quanto nessuna legge o regolamento è stato violato. Al magistrato vanno porti i complimenti per la chiarezza del dispositivo di richiesta e per aver inquadrato perfettamente il problema. Ai ricorrenti, pur comprendendo perfettamente le loro ragioni, non resterà che rassegnarsi, a meno che non trovino prove o testimonianze di un dolo. Resta tutta l’amarezza derivante dalla considerazione che l’ambiente naturale di Alghero, a rischio come molti altri, sia stato rovinato dall’ignoranza e dalla pochezza degli amministratori di almeno tre legislature, certi dell’immunità derivante dal fatto che l’applicazione di una legge o regolamento, se fatta nella più totale disinvoltura ma a norma, consente qualunque nefandezza. L’importante è spendere le somme stanziate.
Se dunque non sono state individuate colpe, restano le responsabilità. A cominciare da quelle di una cittadinanza cloroformizzata che non percepisce il montare strisciante di un’ignoranza, in materia ambientale, pericolosa e foriera di grandi guai, anche sotto forma di onerosissime spese fisse. Quello che ci sta perdendo, infatti, non è la crisi economica, ma l’ignoranza e il venir meno di quello che si chiama(va) il buon senso del padre di famiglia. Quello che consentiva, per pura esperienza di vita, di valutare all'istante le capacità degli individui. Eppure bisognerà tentare di porre rimedio a questo disastro ambientale. La sentenza è chiara in proposito: il punto di scarico dei reflui è sbagliato, sia che si tratti del Calich, sia che si sversi nella Nurra. In altra parole, l'impianto di depurazione, per quanto installato irrazionalmente , fa il suo dovere, è il punto di scarico che non va. La prima considerazione da avanzare è che il vecchio, di scarico, funzionava benissimo: tanto è vero che la maggioranza dei cittadini ha saputo dove fosse solo dopo l’apparizione della marea gialla. La seconda è che la scelta di pompare i liquami fino a S. Marco è cervellotica, costosa e pericolosa e va ripensata in toto.
Il pericolo più grande, probabilmente, deve ancora manifestarsi. Infatti, le azioni poste in essere dalla corrente amministrazione sono foriere di ulteriori guai. Perché il bando per la “manifestazione di interesse” alla soluzione del problema dimostra come in Comune non si abbia, o non si voglia manifestare, la benché minima idea. Affidandosi così alle proposte di esperti ed enti che hanno come primo obiettivo non il benessere di Alghero, ma il proprio tornaconto. Chi dovrà poi scegliere tra le varie proposte (un super-super-super esperto?), dovrà vagliare la validità dei progetti, il rapporto costo prestazioni e la fattibilità generale, tenendo conto che si dovrà procedere al “buio” (cioè senza garanzie di successo) non potendo avere un modello di riferimento. Che garanzie chiederà a sua volta, il Comune, a questo personaggio o commissione di valutazione, se, all'interno dell'amministrazione, non cè l'ombra di un opinione? Su una cosa possiamo tutti convenire: che il conto sarà salato e che le avventure, se non si terrà conto della storia tecnica del passato, sono di nuovo dietro l’angolo. Sta alla cittadinanza, a questo punto, destarsi dal suo torpore, nascondere il salvadanaio e restare all’erta.
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