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Alguer.itnotiziealgheroSportCalcio › Zani: «Forza Alghero, senza rancore» | Video-conferenza
Antonio Burruni 18 agosto 2013 video
Zani: «Forza Alghero, senza rancore» | Video-conferenza
Toccante conferenza stampa d’addio per l’ormai ex portiere-allenatore dell’Alghero, che dopo sei stagioni è costretto a dare l’addio ai colori giallorossi. «Ma mi rivedrete al Mariotti da tifoso», ha dichiarato


ALGHERO - «Ho due grandi genitori, che mi hanno insegnato a non provare mai rancore, ma un minimo di rispetto me lo meritavo». Ruota tutto su queste parole il pensiero e lo stato d’animo di Pippo Zani, ormai ex portiere-capitano-anima-allenatore dell’Alghero, che dopo sei anni si trova, suo malgrado, a doversi sfilare la maglia giallorossa. Una seconda pelle, più che una maglia, che gli si è attaccata addosso il 17 ottobre 2007, quando il portiere bergamasco passò dalla Torres (in vetta al campionato di serie C) all’Alghero (ultima in D), con un’avventura iniziata con la vittoria di misura sul Ferentino e terminata a Cagliari, nello spareggio-salvezza contro il La Palma Monte Urpinu, ultima di 201 partite disputate (dodici nel doppio ruolo di allenatore-giocatore).

Zani ha concluso la sua “storia d’amore” con la squadra, salutando i giovani che lo scorso anno hanno giocato con lui: «questi ragazzi sono i miei ragazzi e sottolineo miei, oltre che dei loro fantastici genitori. Ci siamo rimboccati le maniche come fanno gli uomini veri, lavorando a testa bassa. Non sono solo bravi giocatori, ma uomini. Il giorno più brutto della mia carriera è stato il primo da allenatore. Sono arrivato ed oltre alla squadra non c’era nessuno: ci avevano lasciati soli». Poi, ha lasciato un pensiero anche per la vecchia dirigenza («E’ stata un’ingiustizia, non al calciatore o all’allenatore, ma alla mia integrità di uomo. Se la squadra ha mantenuto la categoria, mi prendo il lusso di dire che il merito è mio, che ho fatto il giocatore, l’allenatore, il massaggiatore, il dirigente e quant’altro. E quest’anno, chiedendo la conferma dell’80percento della rosa, con tre rinforzi, mi ero ripromesso di riportare la squadra dove l’avevo trovata sei anni fa: in serie D») ed uno per la nuova «la ringrazio di cuore per avermi tenuto in considerazione per questo nuovo progetto».

«La riconoscenza è una parola sconosciuta – ha proseguito –Sono entrato in punta di piedi e ne esco in punta di piedi. Non sono venuto per fare polemiche, ma volevo semplicemente mettere i puntini sulle i. A maggio-giugno ero stato contattato dal altre squadre, ma la priorità era per la mia Alghero. Invece, ho dovuto sapere che non ne facevo più parte da mio padre, che era in vacanza in Sardegna è lo ha letto sul giornale. Da oggi in poi il capitolo è chiuso: alla prima di Coppa Italia sarò al Mariotti a tifare Alghero».




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