Monica Caggiari
24 settembre 2005
Arriva la delegazione di Balaguer e l’amministrazione rifà il trucco all’omonimo colle
Tra i diversi lavori di manutenzione del sito anche una mano di pittura ai graffiti lasciati sulle pareti del chiosco ormai murato da anni. La struttura, inutilizzata da tempo, si aggiunge alle tante incompiute presenti in città

ALGHERO - Una ripulitura veloce, prima dell’arrivo della delegazione della ciutat de Balaguer, in occasione di un incontro che si svolgerà a fine mese con alcuni rappresentanti della città della Catalogna. Il previdente comune di Alghero ha deciso, anche in seguito alle sollecitazioni dell’assemblea civica, di dare una mano di pittura per coprire lo scempio graffittaro della struttura sul colle di Balaguer. Da alcuni giorni sono così al lavoro tre operai, che con una tinta color panna stanno coprendo scritte e scarabocchi, unico segno di vita della desolata collina a sud della città.
Già il piano triennale per le opere pubbliche 2001-2003 prevedeva la riqualifica dell’area, ad esclusione però della costruzione, che a tutt’oggi rimane una delle potenziali risorse della città buttata alle ortiche. Il monoblocco, perché solo così si può oramai definire questa struttura, aveva destato più volte l’attenzione, di questa e delle precedenti amministrazioni, ma il dato di fatto è che la costruzione rimane così com’è: un locale murato, privo di senso e senza proposte concrete per un utilizzo effettivo.
L’attuazione della riqualifica costiera, esposta a smottamenti a causa di piccole erosioni, sarebbe ancora in ballo, nonostante il veto da parte della Soprintendenza ai Beni culturali, che, per l’alto impatto delle opere previste per l’area dal progetto comunale, ha revocato l’autorizzazione, concessa dall’Assessorato al Servizio Tutela Paesaggio di Sassari.
Nulla sembra invece muoversi per la struttura, che sembra dover procedere inesorabilmente verso quel angolo della memoria storica cittadina e amministrativa che, senza eufemismi, è semplicemente il dimenticatoio delle tante “incompiute” della nostra città. Anche con la mano di pittura e la visita dei cugini catalani.
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