G.M.Z.
12 dicembre 2013
5 Stelle di Alghero per conquistare Cagliari
Quarantaduenne. Potente rappresentante del partito degli eletti di Grillo, il candidato di M5Stelle prepara la sua discesa in campo partendo dalla città catalana. Mentre in crisi di identità la politica sarda, tanto a destra quanto a sinistra, percossa dalla magistratura e ancora attonita, sta a guardare. Ma il movimento è spaccato alla base

ALGHERO - Ritorna in prima pagina il «modello Alghero». A suo tempo, al tempo che sembra lontanissimo della elezione di Stefano Lubrano, dopo soffertissime primarie che avevano imposto alla coalizione di centrosinistra un candidato che veniva dalla destra (non aveva nemmeno votato Soru ma invece Cappellacci alle regionali) ora la questione Alghero si impone alla politica sarda, con inevitabili riflessi sulla politica nazionale, per il lavorio che dovrebbe portare alla scelta del candidato del Movimento 5 Stelle. Le voci di dentro del movimento di Grillo raccontano infatti che il partito degli eletti, la potente lobby rappresentata dai nuovi parlamentari, dai consiglieri comunali e dai pretendenti alla poltrona di consiglieri regionali, ha trovato già il suo candidato.
Il suo profilo si staglia netto nel sistema di potere grillino definito da attributo imbattibile: amico di Casaleggio, addirittura si dice che proprio con Casaleggio avrebbe lavorato a Milano. Altre caratteristiche: quarantadue anni, dietro le spalle una carriera politica sommersa priva di acuti, non vergine perché vanterebbe una candidatura nelle liste del Pdci di Elias Vacca, ma anche una significativa contiguità con il consigliere di M5Stelle di Alghero, Giorgia Distefano. La candidata che aveva sfidato Marinaro e Lubrano alla poltrona di sindaco di Alghero di centrodestra e centrosinistra ottenendo il 10 per cento dei voti e il posto di consigliere comunale.
È dalla "lobby" grillina di Alghero (si dice molto vicina a quella di Cagliari) che partirà la sfida per la poltrona di governatore della Sardegna. Si tratta di notizie sfumate, tutte da verificare, ma il suo nome sta per diventare di dominio pubblico: Alessandro Polese. E non sarà una partenza facile: sono infatti centinaia i curricula dei candidati scelti dalla base e fatti arrivare al centro nazionale di M5S a Milano (l’ufficio di Casaleggio) e ancora non si conoscono i criteri di scelta. Il passaggio non è di poco conto. Il candidato di Grillo, difronte alla crisi di Cappellacci e della sfidante Barracciu, accomunati da guai giudiziari seppure di diversa entità, di fronte alla crisi d'identità della politica sarda potrebbe, sia a destra che a sinistra, rappresentare una soluzione vincente molto più che annunciata.
Sabato riunione a Tramatza. E' prevista l'ultima riunione "operativa" che fa capo agli "eletti", durante la quale saranno attivati una serie di tavoli tecnici composti da vari delegati di varie parti della Sardegna (cosa che già è in essere tra diversi gruppi regionali). Il tentativo in atto sarebbe proprio quello di legittimare il percorso per la scelta dei futuri candidati alla Regione, sulla base di un programma innovativo e condiviso: «Le candidature saranno la naturale conseguenza del completamento di quell'obiettivo e la scelta dei candidati si focalizzerà su coloro che sono in grado di esprimere quei contenuti che rispecchiano la filosofia del Movimento e le esigenze dei sardi» si legge nel comunicato di "Sardegna a 5 Stelle". I giochi sono aperti.
Nella foto: Alessandro Polese con Beppe Grillo in occasione del comizio ad Alghero (2012)
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