Antonio Burruni
12 dicembre 2005
Porto di Alghero, i pescatori alzano la voce «dal 2000 portiamo avanti questa battaglia, se i lavori non inizieranno perderemo i fondi»
Finchè il comune non adotterà il Piano regolatore portuale, non si darà avvio alle gare d’appalto. Per il presidente dell’associazione Imprese di pesca Banchina Millelire, Giovanni Delrio, è il caso che all’amministrazione comunale arrivi forte la voce dei pescatori

ALGHERO - Il dibattito dei pescatori in assemblea ieri mattina nella sala della Mercede si è concentrato sugli interventi che riguarderanno l’area portuale a fronte di un finanziamento regionale quasi un milione e mezzo di euro, per consolidare la banchina dei pescatori, e attrezzarla con nuovi e più funzionali pontili galleggianti dotati di luce e acqua. Nel progetto si prevede anche la creazione di un mercatino per la vendita dei prodotti ittici appena pescati. Problemi burocratici hanno finora rallentato la realizzazione del progetto. Finchè il comune non adotterà il Piano regolatore portuale, non si darà avvio alle gare d’appalto. Per il presidente dell’associazione Imprese di pesca Banchina Millelire, Giovanni Delrio, è il caso che all’amministrazione comunale arrivi forte la voce dei pescatori, perché «è dal 2000 che si porta avanti questa battaglia, e se i lavori non inizieranno entro il 2006, perderemo i fondi», ha detto. «Tante opere sono state fatte all’interno del porto senza l’approvazione del piano regolatore», ha ribadito Delrio. La marineria di Alghero chiederà al più presto un incontro col sindaco o con l’assessore alle opere pubbliche, per chiudere la partita entro il prossimo febbraio. Sull’argomento è intervenuto Mauro Manca, nella veste di consigliere comunale, che ha assicurato come non manchi la volontà politica: «La pratica è già stata discussa dalla commissione lavori pubblici – ha detto Manca - ed è stato già presentato il progetto esecutivo». Resta da verificare l’impatto della zona mercantile sul lungomare di via Garibaldi. Altro argomento che ha scaldato gli animi è quello sugli gli impianti di acquacoltura. Su questo tema Mauro Manca cambia ruolo. Non uomo delle istituzioni ma imprenditore, proprietario di un allevamento in acquacoltura, è stato attaccato da alcuni pescatori, per l’aver chiesto il raddoppio della porzione di mare a sua disposizione. Secondo alcuni operatori infatti, l’allargamento dell’impianto provocherebbe un notevole danno alla loro attività. Altre conseguenze paventate sono una complessiva riduzione delle zone adibite alla pesca e le mutazioni dell’ecosistema del golfo con l’arrivo di numerosi delfini che creano danni alle attrezzature. Per Manca non c’è un nesso tra proliferazione dei delfini e l’acquacoltura. La richiesta di ampliamento della sua azienda è funzionale ad una miglior distribuzione delle specie. E chiede comprensione dicendo: «Chi lavora in mare deve fare sempre fronte comune nelle difficoltà». Approvata a maggioranza l’idea del presidente Delrio di chiedere il blocco di qualunque nuova richiesta riguardante imprese simili. La marineria algherese ritiene inoltre necessario uno studio per valutare l’impatto della presenza dei delfini e delle vasche di allevamento nel golfo di Alghero.
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