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A.B. 5 giugno 2014
Fondi Europei: la Cna Sarda scrive a Pigliaru e Paci
«Opportunità da non sprecare. Occorrono scelte coraggiose per superare l´architettura strategica dell´intero processo programmatorio 2014-2020, che rischia di conservare in misura rilevante i tanti vizi che in passato ne hanno decretato il fallimento. Dobbiamo ancora spendere entro il 2015, 800milioni del ciclo 2007-2013»
Fondi Europei: la Cna Sarda scrive a Pigliaru e Paci

CAGLIARI - In una lettera aperta indirizzata al presidente della Regione Autonoma della Sardegna Francesco Pigliaru ed all’assessore regionale alla Programmazione economica Raffaele Paci, la “Cna” sarda esprime preoccupazione in ordine all'architettura strategica che governa l'intero processo programmatorio dei fondi strutturali 2014-2020.

«Approviamo lo sforzo del governo regionale - dichiarano Pierpaolo Piras e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario regionale della Cna - di procedere, attraverso un percorso condiviso con il partenariato economico sociale ed istituzionale alla rivisitazione e all'adeguamento della programmazione unitaria al programma di governo della coalizione». Un’occasione da non perdere, secondo i vertici della Cna, per superare (pur nei tempi ristretti e contingentati di cui si dispone) un'architettura strategica della programmazione unitaria 2014-2020 il cui quadro di riferimento definito dalla delibera della Giunta Regionale del 27 maggio scorso, rischia di conservare in misura rilevante i tanti vizi che in passato ne hanno decretato il sostanziale fallimento. Ancora troppi gli obiettivi tematici ed assai poco incisiva la concentrazione delle risorse. Secondo i vertici dell’associazione artigiana, si possono ancora effettuare significative correzioni e modificare in profondità le scelte su cui poggia il processo di spesa, che «pare destinato a produrre una complessa e macchinosa polverizzazione delle risorse in decine di rivoli, con norme sostanzialmente invariate rispetto al passato il cui unico effetto è quello di mobilitare tutta la burocrazia di cui disponiamo, ma non certo quello di impegnare in tempi congrui le risorse finanziarie con effetti e ricadute significative».

«Se non si adottano regole nuove o più stringenti che consentano di concentrare le risorse su pochissime iniziative attraverso progetti ben definiti, che devono essere vagliati in base alla loro rilevanza economica, è a rischio fallimento anche il prossimo ciclo 2014-2020», dichiarano Piras e Porcu. «Ci sono tutte le condizioni per utilizzare con costrutto in tempi definiti e con esiti positivi le risorse comunitarie lanciando un grande piano per il lavoro che produca occupazione di qualità, qualifichi il sistema dell'offerta e rilanci con effetti non effimeri la ripresa economica. Si abbia dunque la volontà e la determinazione di compiere scelte coraggiose, indicando ambiti e priorità su cui promuovere pochi e selettivi interventi», concludono i vertici della Cna, che propongono al presidente Pigliaru ed all’assessore Paci che un terzo dei fondi europei a disposizione sia utilizzato per lanciare un new deal sardo, che apra un nuovo ciclo edilizio ecosostenibile, all'insegna del riuso, della riqualificazione, dell'efficientamento energetico, del risanamento idrogeologico, del ripristino e della bonifica ambientale, della manutenzione e della messa in sicurezza del territorio.

Nella foto: il governatore Francesco Pigliaru
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