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Red
10 luglio 2014
«Fondi Cipe, scippo di Renzi all´Isola»
Lo ha dichiarato l’ex presidente della Regione, Ugo Cappellacci, intervenendo riguardo alla sottrazione dei fondi Cipe alla Sardegna

CAGLIARI - «La Giunta non può essere complice del gioco delle tre carte, degli scippi e delle promesse a babbu mortu a danno della Sardegna del prestigiatore Renzi». Lo ha dichiarato l’ex presidente della Regione, Ugo Cappellacci, intervenendo riguardo alla sottrazione dei fondi CIPE alla Sardegna. «Anche se per salvare le apparenze ha provato a scaricare una parte delle responsabilità sulla precedente Giunta, l’analisi svolta dall’assessore Maninchedda – sottolinea Cappellacci- rappresenta una pesantissima accusa nei confronti del Governo nazionale che lascia adito a pochi dubbi e che dovrebbe scuotere perfino gli ambienti più ortodossi del centrosinistra. Non c’è nessuna responsabilità della Giunta precedente – puntualizza il consigliere azzurro- nella vicenda dei fondi CIPE e chi afferma il contrario mistifica la realtà».
L«e responsabilità sono tutte del Governo e dei suoi burocrati che prima hanno rallentato il percorso con il ginepraio delle delibere settoriali, poi hanno fatto melina sugli Accordi di Programma e infine hanno tradito clamorosamente le promesse fatte all’attuale Giunta circa la prosecuzione del procedimento dopo la conferma degli obiettivi strategici. E’ stata proprio la Giunta Pigliaru- ricorda Cappellacci- a richiamare tale impegno, nero su bianco, in una delibera adottata nel mese di maggio e ad annunciare alla stampa che tutti gli interventi approvati sarebbero stati inseriti nella prossima delibera del Cipe».
«Se così non è stato, la responsabilità è solo del Governo Renzi, che ancora una volta ha bluffato sulla pelle dei sardi. E dire che il presidente del Consiglio aveva perfino annunciato un miliardo per la nostra isola, ma ha fatto il “benefattore” con il portafoglio degli altri e il “grande politico” con le iniziative altrui: il miliardo infatti è quello del Qatar e l’accordo che ha portato tali investimenti nell’isola lo abbiamo promosso, concordato e firmato noi».
«Quando i Calderoli e i Tremonti del passato giocavano scherzi simili – ricorda Cappellacci - noi abbiamo avuto il coraggio di ribellarci, anteponendo l’interesse dei sardi a quello della fazione politica ed arrivando perfino a restituire la tessera del partito. Se neppure dinanzi ad una prova lampante della lontananza di questo Governo nazionale dalla Sardegna la Giunta accenna un timido segnale di dissenso, ma tenta di ripiegare su una polemica nei confronti dell’opposizione, significa che c’è un’obbedienza agli ordini di scuderia del partito. Ora tocca al presidente Pigliaru e alla sua Giunta dimostrare se stanno dalla parte dei sardi o se invece intendono continuare a coprire le beffe di Renzi a danno della nostra isola».
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